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Si è svolto ieri, giovedì 31 ottobre, lo sciopero nazionale proclamato dalla Flc Cgil delle lavoratrici e i lavoratori della scuola, dell’università, degli enti di ricerca, delle accademie, dei conservatori e delle scuole non statali con contratto Aninsei. A Padova, come in altre 40 città italiane, lo sciopero è stato accompagnato da un presidio, iniziato alle ore 10.00, in P.zza Antenore davanti alla Prefettura, a cui ha partecipato qualche centinaio di persone. In piazza, insieme alla Flc Cgil Padova, anche i Cobas Scuola, il Corda (Coordinamento Ricercatori e Dottorandi) e il movimento Priorità alla Scuola più i rappresentanti di diversi movimenti politici.
“Scendiamo in piazza – ha detto Mara Patella, Segretaria Generale della Flc Cgil – perché il Governo sembra considerare l’istruzione non un diritto, ma una spesa. Basti solo pensare che ha previsto un rinnovo contrattuale che copre appena un terzo dell’inflazione reale, riducendo il potere d’acquisto dei salari senza stanziare le risorse necessarie per il rinnovo del contratto 2022-24, risorse peraltro già in parte distribuite l’anno scorso. L’aumento netto medio in busta paga offerto è di circa 35 euro medi: la verità è che stanno facendo cassa sugli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici, mentre aumentano i carichi di lavoro e questo è inaccettabile”
“Inoltre – ha concluso la rappresentante sindacale – nonostante il precariato dilagante, soprattutto nel sostegno, continuano a mancare soluzioni. Solo nella provincia di Padova, su 10.577 cattedre comprensive di tutti i gradi di scuola in organico il 25% è coperto da supplenti e oltre il 50% di questi, sono insegnanti di sostegno, e purtroppo, spesso senza neanche avere una specializzazione adeguata. In più, per il prossimo anno è previsto un ulteriore taglio di personale docente e ATA. A questo si aggiunge il carico improprio per le segreterie scolastiche, che gestiscono le pratiche pensionistiche e le graduatorie del personale: zero risorse e carichi di lavoro sempre più pesanti. E con le scuole già in difficoltà per il poco personale collaboratore scolastico che attende ancora che venga applicato il CCNL 19-21, come possiamo pensare che ci sia sorveglianza e sicurezza? Si tratta di problemi enormi che incidono pesantemente sulla qualità dell’istruzione nel nostro Paese, eppure non vengono minimamente affrontati. È arrivata l’ora di dire basta!”
Il servizio di Telenordest sullo sciopero e presidio in piazza Antenore della Flc Cgil Cgil
La Federazione Lavoratori della Conoscenza, FLC CGIL, è nata nel 2004 con la fusione tra la CGIL Scuola e il Sindacato Nazionale Università e Ricerca. Il Congresso costitutivo si è tenuto dal 15 al 18 febbraio 2006 a Trieste e Portorose (Slovenia). La FLC è, quindi, nata in Europa. San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ha ospitato i lavori del 2° Congresso nazionale.
La FLC è il sindacato di tutti coloro che lavorano nei settori della scuola (pubblica, privata e scuole italiane all'estero), dell'educazione degli adulti, dell'università (pubblica e privata), della ricerca (pubblica e privata), della formazione professionale, dell'alta formazione artistica e musicale. In un parola, è il sindacato di chi lavora nei settori della conoscenza: dirigenti, docenti, amministrativi, collaboratori scolastici, tecnici, tecnologi, ricercatori, qualunque sia il loro rapporto di lavoro (pubblico o privato), a tempo indeterminato, determinato, di collaborazione, precario.
La FLC è nata per riunire in un contesto organico tutto il ciclo della conoscenza, rafforzare la rappresentanza dei lavoratori e le loro tutele, essere il punto di riferimento politico e professionale di un mondo che associa a tante diversità (competenze, profili) tanti punti in comune (i saperi sono uno strumento fondamentale per dare alle persone pari opportunità).
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