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Sciopero nazionale ieri, lunedì 6 maggio, delle lavoratrici e lavoratori del Gruppo Hera che hanno incrociato le braccia per protestare contro le politiche della MultiUtility quotata in borsa che controlla le municipalizzate che si occupano dei servizi di molte città del nord est e dell’Emilia. A Padova, una folta rappresentanza di lavoratori ha effettuato un presidio davanti al Comune di Padova, un luogo non scelto a caso alla luce del fatto che il Comune è azionista del gruppo ed è quindi il soggetto idoneo a cui chiedere di esercitare un maggior controllo sulle scelte di governance dell'Azienda, a tutela degli interessi di dipendenti e di tutta la cittadinanza. A ricevere il messaggio il vicesindaco Andrea Micalizza, sceso sul Liston per ascoltare le ragioni dei sindacati che hanno organizzato il presidio, vale a dire le segreterie territoriali di Filctem e Fp Cgil, Femca Cisl, Fit Cisl e Flaei Cisl, Uiltec e Uiltrasporti e Fiadel. Ne è nato un confronto molto pacato e la promessa, da parte di Micalizzi, di convocare al più presto un tavolo per affrontare tutte le questioni all’origine della protesta.
“Gli incontri con Hera – ha spiegato Nicoletta Rampazzo della Filctem Cgil Padova – sono iniziati già a febbraio dello scorso anno ma si sono sempre conclusi con un nulla di fatto. Il problema che ravvisiamo è che Hera è indirizzata prevalentemente a politiche finanziarie, anche se fornisce servizi e non dice il vero su molti punti: per esempio, dichiara 1500 assunzioni ma in realtà sono 23 perché il totale deriva dall’acquisizione di altre aziende. I dipendenti per le emergenze sono, nei fatti, solo uno per ogni Comune ed è una situazione insostenibile, considerato l’alto numero di cantieri attivi per le opere legate al PNRR. Cosa fa quindi Hera? Esternalizza e pazienza se non ci sono gli operatori per controllare i lavori con tutto quel che ne deriva in tema di sicurezza. Voglio ricordare che nel 2012 fu firmato un protocollo con i Comuni di Padova e Trieste che aveva l’obiettivo di tutelare i lavoratori, prevedeva la crescita dell’occupazione, limitava gli appalti esterni e li vietava al minimo ribasso per AcegasAps. È letteralmente rimasto lettera morta. Per questo nei giorni scorsi abbiamo incontrato il Sindaco Giordani e l’Assessora Ragona per chiedere di operare insieme agli altri Comuni per un cambio di passo”.
“L’esternalizzazione nell’asporto rifiuti – interviene Maurizio Galletto della FP Cgil Padova – riguarda il 50% del servizio che è affidato alle coop, che utilizzano contratti diversi con stipendi diversi e pochissima formazione. Chiediamo che alcuni servizi, come lo spazzamento o la raccolta delle campane, torni ad essere reinternalizzato. Fondamentale è poi che tutti gli enormi utili che Hera sta raccogliendo vengano reinvestiti sia per il miglioramento dei serivizi alla cittadinanza, sia per un implemento delle condizioni di lavoro dei dipendenti garantendo loro stipendi dignitosi, un’adeguata formazione e maggiori tutele sotto il profilo della sicurezza”.
Il servizio di Telepadova 7 Gold sullo sciopero e presidio davanti Palazzo Moroni delle lavoratrici e lavoratori di Hera
La Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia e Manifatture, FILCTEM CGIL, costituitasi al congresso di Pesaro il 9 aprile del 2010, opera in importanti comparti dell'industria e dell'artigianato (chimico-farmaceutico, tessile- abbigliamento e calzaturiero, gomma plastica, vetro, concia e pelli, ceramica e piastrelle, occhiali, lavanderie industriali, lampade e display), dell'energia (petrolio, trasporto gas, miniere) e dei servizi ad alta rilevanza tecnologica (elettricità, acqua, gas).
Lo scenario che la FILCTEM CGIL ha di fronte ormai è chiaro e la sfida del cambiamento va raccolta. L'industria italiana della chimica, del tessile, dell'energia, delle manifatture opera ormai in un regime di contesa permanente per conquistare e/o consolidare quote di mercato e posizioni competitive.
Da qui, l’impegno della CGIL, in Italia e in Europa, e della Federazione nel promuovere una vera e propria politica industriale integrata nei confronti del Governo e delle imprese su innovazione di processo e di prodotto, per puntare su maggiore efficienza energetica, tutela ambientale, eccellenza qualitativa del “made in Italy”, tracciabilità, ricerca, formazione e integrazione di filiere: elementi, questi, tutti indispensabili per affermarsi nella competizione internazionale, valorizzare e difendere il lavoro, l'occupazione, il merito, la professionalità.
Più di 232.000 iscritti, una tradizione unitaria storicamente consolidata nella Filcem e nella Filtea, 31 contratti nazionali di lavoro che si rivolgono ad una platea di oltre 1.500.000 lavoratrici e lavoratori, un'organizzazione “a rete” su tutto il territorio nazionale che si articola nelle sue sedi regionali e territoriali con migliaia di Comitati degli iscritti, RSU e RLS in quasi tutte le imprese.
Otto i fondi di previdenza complementare (oltre 430.000 gli iscritti associati al 31 dicembre 2012) nei quali la Filctem è fonte istitutiva: Fonchim (chimici, farmaceutici), Previmoda (tessili, abbigliamento), Fopen (Enel e altre società elettriche), Fiprem (gruppo Montedison), Pegaso (imprese elettriche e gas-acqua degli Enti locali), Fondenergia (Eni, petrolio, aziende private del gas), Foncer (piastrelle, ceramica, refrattari), Fondogommaplastica (cavi elettrici, plastica, gomma).
Inoltre sono presenti due fondi intercategoriali: Fon.te (che ha recentemente acquisito gli artigiani chimici, ceramica, tessili ex Artifond) e Fondapi (settori Confapi), oltre a Cooperlavoro (cooperative e dipendenti Cgil).
Tre i fondi integrativi sanitari attualmente presenti che, sempre al 31 dicembre 2012, assistono più di 320.000 tra lavoratori in servizio, le loro famiglie, i pensionati: Faschim (per i lavoratori chimici, farmaceutici e affini), Fisde (per i lavoratori Enel e altre società elettriche), Fasie (energia e petrolio, gas-acqua).
Operativo dal 1 febbraio 2013 anche San.Arti, il fondo intercategoriale artigiani (nel nostro caso, aree chimica e tessile).
Due, infine, le esperienze presenti di associazioni sociali e assistenziali: l'Arca (Gruppo Enel) e il Fasen (Gruppo Eni) che, insieme, sfiorano i 90.000 assistiti diretti.
La FILCTEM, tramite la Cgil, è affiliata alla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC–CSI), alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES) e a due delle sue federazioni più rappresentative: Epsu (servizi pubblici), IndustriAll – European Trade Union (industria e manifatture) in Europa, rispettivamente Isp e IndustriAll – Global Union a livello internazionale.
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