Conferenza stampa ieri, davanti all’ospedale Madre Teresa di Schiavonia, nella bassa padovana, con Alessandra Stivali, Segretaria Generale della FP Cgil Padova, e Giovanni Campolieti della FP Cgil Medici, con cui il sindacato ha lanciato l’allarme riguardo alla carenza di personale sanitario: "Siamo in una situazione di emergenza, c'è una grande carenza di organico tra i dirigenti medici e dirigenti sanitari nella sanità veneta, in particolare nei reparti Otorinolaringoiatria degli ospedali di Schiavonia e Piove di Sacco".
Una situazione a cui – dopo che lo scorso marzo i delegati sindacali avevano segnalato all'Usl la carenza di organico, chiedendo con urgenza che venissero inseriti nel reparto di otorinolaringoiatra il personale in graduatoria – si è posto parzialmente rimedio con l’arrivo di tre specialisti Orl, due per il Madre Teresa e uno per l’Immacolata Concezione di Piove di Sacco, dove sono appena due gli otorini presenti: “Abbiamo un buon dialogo con l'azienda ospedaliera che ad ottobre farà subentrare due nuovi medici, in sostituzione del primario di otorinolaringoiatra che ha cambiato sede e di una maternità, ma questi numeri non sono sufficienti a rispondere alle necessità del polo ospedaliero” ha spiegato Alessandra Stivali che ha aggiunto: “La situazione è simile anche per gli audiometristi, dove al momento c'è un solo medico che dovrebbe coprire anche le sedi periferiche.
“Stiamo affrontando dall'inizio dell'anno una situazione complessa che ci mette in difficoltà – spiega Giovanni Campolieti – perché l'unità operativa di otorinolaringoiatra è molto importante e complessa. I due ospedali lavorano in sinergia ma vedono ad oggi una situazione di difficoltà per le sostituzioni. Abbiamo richiesto all'Usl 6 di affrontare le due sostituzioni e ad ottobre dovrebbero arrivare due nuovi medici. Si sono attivati, ma il problema c'è da molti mesi e siamo preoccupati di come potremo gestire i reparti con queste carenze. Per questo motivo la Cgil aveva proposto all'Usl 6 di attivare una convenzione specifica con l'azienda ospedaliera di Padova per far fronte alle carenze, richiesta che ci dicono aver fatto, ma ad oggi non abbiamo alcuna risposta. Sappiamo che questo è un problema strutturale di tutte le Usl, però la questione prosegue da molti mesi senza alcun risvolto”.
“I problemi vanno affrontati a 360 gradi – hanno concluso Ii due sindacalisti – e le carenze di organico ci sono anche perché diversi medici stanno migrando verso il privato, con la conseguenza che il cittadino non riceve risposte dalla sanità pubblica. E questo succede perché il problema è generale e non riguarda solo i medici. Ricordiamo che, in tutti gli ospedali dell’Ulss6, sono circa 250 i dipendenti che vengono a mancare, tra infermieri, operatori socio-sanitari e ostetriche. Diamo atto alla direzione sanitaria di essersi mossa ma il problema continua a persistere, per questo chiediamo risposte più celeri ed efficaci”.