Il 23 settembre attiviste e attivisti di Fridays for Future torneranno in piazza per lo sciopero globale per il clima. A Padova, oltre al grande corteo previsto nella mattinata (a cui la CGIL ha dato la sua adesione), è previsto AUTUNNO CALDO, ossia un evento festival, una serie di iniziative che a partire dalle ore 16.00, al Giardino Cavalleggeri di via Corso Milano 113, affronterà il tema del cambiamento climatico, della transizione energetica e dei suoi riflessi nel mondo produttivo e del lavoro.
Un evento – nato dalla collaborazione della Cgil e dello Spi Cgil di Padova con Legambiente Padova, il Circolo Auser Blow Up, Udu e Rete degli Studenti Medi e con il patrocinio del Comune di Padova – fortemente incentrato sul tema del riscaldamento climatico, in cui si alterneranno le voci provenienti dal mondo del lavoro e dell’associazionismo con quelle di diversi divulgatori scientifici chiamati a trattare il tema e terminerà con un concerto musicale.
Qui di seguito il volantino con i dettagli dell’iniziativa.
Il cambiamento climatico è una sfida globale che coinvolge tutte e tutti noi. Cittadini, associazioni, realtà produttive ed istituzioni hanno la responsabilità ed il dovere di guidare un cambiamento totale, di avviare un processo di riconversione completo, che ci porti ad azzerare l'inquinamento e le emissioni nel più breve tempo possibile.
Il 23 settembre vogliamo provare a mettere al centro del dibattito pubblico, nella nostra città, la scienza, per parlare di cambiamento climatico, ambiente e lavoro in modo consapevole con tante e tanti esperti:
16.00 Introduzione di Aldo Marturano, Segretario Generale CGIL Padova
17.00 Cambiamento climatico e psicologia sociale con Gaia Contu, divulgatrice scientifica
17.30 Tavola Rotonda: Italia e transizione ecologica
18.30 Le prove dell’Antropocene con Filippo Bonaventura e Matteo Miluzio di Chi ha paura del buio
21.00 Cosa vuol dire aiutare l’ambiente? con Entropy for life, divulgatore scientifico
22.00 Concerto live Visconti
Prendere oggi decisioni concrete diventa necessario per guidare una transizione energetica e produttiva che superi le logiche emergenziali. L'Italia e l'Europa devono sviluppare la capacità di rispondere da subito alle sfide ineludibili del prossimo decennio.
Abbiamo imparato che il tema del cambiamento climatico impone di mettere in discussione seriamente il nostro modello di sviluppo. Non è possibile costruire tutele per i cittadini, i lavoratori ed una società democratica in un mondo in cui l'acqua, l'aria, e la terra sono avvelenati dai nostri sistemi produttivi orientati esclusivamente al profitto.