Ha avuto grande eco su stampa e TV locali l’iniziativa organizzata ieri mattina dalle Segreterie Provinciali di Cgil Cisl e Uil, davanti alla sede dell’Ulss 6 Euganea in Via Scrovegni a Padova, con cui è stata lanciata la campagna “Staffetta della Salute”, un ciclo di incontri, assemblee e tavoli di confronto accompagnati da presidi e sit in nei presidi sanitari del territorio che, partendo da Padova, andranno a toccare cinque Comuni della provincia prima di tornare in città. Si parte il 16 giugno alle 9.30 con un sit-in di fronte al distretto di Cittadella, quindi il 26 di fronte all'ospedale di Schiavonia (sempre dalle 9.30). I sit-in riprenderanno a luglio con Padova (il 6 di fronte all'Azienda Ospedale Università), Camposampiero (il 14, davanti all'ospedale). Quindi di fronte agli ospedali di Piove e Conselve il 21, davanti alla Rsa di Montagnana il 27 e infine il 28 alle 10 di fronte alla casa di riposto Configliachi.
Lo scopo? Sensibilizzare la cittadinanza sulle conseguenze del calo di investimenti da parte dello Stato su tutto ciò che attiene la Salute Pubblica (Sanità, Socio-assistenziale e Sociosanitaria) che dai primi anni 2000 ha perso oltre 37 miliardi in tagli che, nei fatti, ne stanno compromettendo concretamente i servizi.
“Stiamo andando incontro a una tempesta perfetta”, è questo il monito del Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano che aggiunge: “Abbiamo pochi medici e infermieri, sempre più stanchi e troppo spesso non retribuiti adeguatamente. Abbiamo un numero sempre minore di medici di base, con tempi d'attesa per le visite sempre più lunghi con la conseguenza di alimentare il congestionamento dei Pronto Soccorso e riducono la tempestività della prevenzione. E poi ancora, le migrazioni sanitarie frutto di criticità nei servizi di prossimità e, questo è molto sottovalutato, anche un aumento delle cronicità a causa dell'invecchiamento medio della popolazione”.
“Ne consegue – prosegue Marturano – che il primo problema da affrontare è quello di rimpinguare il personale. Va bene, l'investimento previsto dal Pnrr nella sanità per finanziare la medicina del territorio, le cosiddette case di comunità e lì in qualche modo i soldi si stanno spendendo, i progetti si stanno attuando ma un problema di base rimane. Il personale dove lo trovi? Avendo già una carenza, non potendo fare assunzioni e avendo vincoli di spesa, questo è proprio uno dei grandi temi. Perché le case di comunità quando nascono hanno bisogno di avere un infermiere di comunità, l'infermiere domiciliare, devono esserci degli ambulatori, assistenti sociali. Il rischio è quello di costruire la struttura ma poi di non essere in grado di riempirla”
“A fronte di questa situazione – conclude il Segretario Generale della Cgil padovana – constatiamo che non ci sono risposte a partire da questo governo, le liste d'attesa sono sempre più lunghe e le persone, se ne hanno la possibilità, si rivolgono sempre più al privato, altrimenti rinunciano a curarsi. Per questo abbiamo deciso di iniziare questa campagna al fine di sensibilizzare la cittadinanza sulla deriva che sta prendendo il sistema a protezione della Salute Pubblica. È assolutamente necessario cambiare rotta e noi faremo la nostra parte”.
Il servizio di Telenordest sul presidio davanti all'Ulss 6 Euganea