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Croce Verde, la FP Cgil Padova annuncia lo “stato di agitazione”

Alfredo Sbucafratta, Fp Cgil Padova: “Con molto rammarico si deve constatare il mancato rispetto degli impegni assunti nei confronti dei lavoratori in merito all'assunzione del personale a tempo indeterminato. L'ente vive una situazione economica in bilico”

Come spesso succede, arriva un momento in cui i nodi arrivano al pettine. È quanto succede alla Croce Verde di Padova, lo storico ente benefico e assistenziale che vanta una storia lunga 110 anni, che da tempo si trova a convivere con un debito di 2,2 milioni di euro. Per capire come se ne uscirà fuori, decisivo sarà l’incontro previsto oggi, lunedì 11 settembre, con l’Usl e l’Azienda Ospedaliera Università di Padova però i presupposti non appaiono i tra i migliori.

“Non sembra ci siano buone intenzioni da parte dei committenti pubblici – rivela Alfredo Sbucafratta – e la situazione è molto grave perché per 50 euro ricevute la Croce verde ne spende 100. Da parte nostra temiamo siano a rischio gli stipendi dei dipendenti e che lo stesso ente rischi il commissariamento. Con lo stato di agitazione vogliamo fare pressione sulla Regione perché non si sogni di esternalizzare il servizio, tutto o in parte, mettendolo in mano ai privati, con tutti i rischi che ne conseguirebbero e la fine di un istituto che ha più di un secolo”.

Altra data importante sarà quella di mercoledì 13 settembre quando ci sarà il consiglio di amministrazione della Croce verde: “La possibilità di commissariare l'ente – continua Sbucafratta – è già tra le alternative. Usl e Azienda non vogliono pagare di più anche se il servizio costa oggettivamente di più e a noi viene da pensare che questa sia una strategia molto pericolosa, ovvero mirare alle cooperative che hanno minori costi di gestione rispetto al pubblico, a tutto svantaggio dei lavoratori, come sappiamo fin troppo bene. Se al pubblico un lavoratore costa 100 euro, alla cooperativa ne costa 70 e questo consente al privato di operare tagli che solo in apparenza sono risparmi».

Già oggi, secondo la FP Cgil Padova, le criticità sono molte come appare scritto nero su bianco nella lettera inviata al prefetto, al direttivo della Croce verde, alle direzioni sanitarie e al sindaco con cui il sindacato ha attivato le procedure di raffreddamento e conciliazione del conflitto e annunciato l’entrata in vigore dello stato di agitazione dei dipendenti : “Manca una contrattazione decentrata – si legge nella missiva – non sono rispettati il contratto nazionale per la banca ore, i permessi e la progressione tra le aree con bandi impropri. Inoltre rileviamo la presenza di personale a tempo determinato in maniera esagerata senza utilizzo della graduatoria di assunzione a tempo indeterminato. Tutto questo provoca grave stress, determinato anche dalla situazione economica preoccupante che porta l'incertezza di mese in mese del pagamento degli stipendi».

Ecco perché, conclude la nota, “al fine di tutelare i circa 100 dipendenti dell’ente si ritiene opportuno avviare lo stato di agitazione, riservandosi di assumere tutte le iniziative utili alla mobilitazione del personale”.

 

Il Servizio di Telenordest sullo stato di agitazione proclamato alla Croce Verde di Padova



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