Ennesima vittima sul lavoro in Provincia di Padova. L’incidente mortale – avvenuto nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre ma comunicato solo ieri lunedì 11 – ha visto coinvolto Stefano Moletta, 56 anni, residente a Tombolo, autista di uno scatolificio della zona e anche “lavoratore a chiamata” per una ditta interinale, motivo per cui si trovava all’interno della ditta Scarso Romualdo & Figli, azienda di macellazione avicola di Ponte San Nicolò, dove è morto a causa di un incidente la cui dinamica è ancora al vaglio della Polizia Giudiziaria e Spisal. Dalle prime ricostruzioni, sembra che il lavoratore sia rimasto schiacciato con il tronco sul telaio metallico di una finestra a causa della spinta del muletto da cui, pare, poco prima il Moletta era sceso. Una ricostruzione piena di interrogativi dovuta alla mancanza di testimoni dell’incidente: il lavoratore in quel momento era solo in azienda e a ritrovarne il corpo sono stati alcuni lavoratori giunti all’alba per iniziare il proprio turno.
Sull’incidente è intervenuto il Segretario Confederale della Cgil di Padova con delega alla sicurezza nei luoghi di lavoro, Marco Galtarossa che metto sotto accusa un sistema di produzione fondato sulla precarietà: “Questo ennesimo incidente sul lavoro a Padova dimostra come il sistema produttivo vada rivisto e cambiato. Non ascolteremo le solite parole di circostanza, qui bisogna agire. Lo diciamo ogni volta che avviene un infortunio sul lavoro così grave e rimaniamo inascoltati”.
Galtarossa invita ad una riflessione: “In questo caso la vittima è un lavoratore di 56 anni con un contratto interinale, quindi ancora una volta abbiamo la dimostrazione che la precarietà è una delle cause maggiori che determinano poi gli incidenti sul lavoro. Un lavoratore interinale che è stato trovato dopo ore dal drammatico incidente, perché operava da solo quando, sappiamo benissimo, che i lavoratori interinali vengono utilizzati per un'emergenza, un'esigenza temporanea delle imprese. Questo dimostra, invece, che il lavoro interinale, e quindi la precarietà, è uno strumento per aumentare i profitti delle imprese e per gestire quella flessibilità che loro ritengono necessaria per garantire un processo produttivo che renda sempre di più e aumenti i profitti sempre di più. A scapito dei lavoratori”.
Il Servizio di Telenordest sull'ennesimo incidente mortale sul lavoro in Provincia di Padova