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25 novembre. A Padova, migliaia di persone in piazza nel nome di Giulia. Prima il corteo dal Portello, poi il Flash Mob davanti Palazzo Moroni

Un 25 novembre così non lo avevamo mai visto. Da quando esiste la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne (la ricorrenza fu istituita dalle Nazioni Unite nel 1999) è stata in assoluto l’edizione più partecipata e sentita. Indubbiamente una conseguenza del tragico femminicidio di Giulia Cecchettin, laureanda padovana barbaramente uccisa da un altro giovane studente padovano. Un fatto che ha sconvolto non solo Padova e il Veneto, ma l’intero Paese e travalicato i confini nazionali. L’auspicio è che l’indignazione, le riflessioni e una nuova consapevolezza che questo terribile episodio sembra aver fatto nascere nel Paese non si attenuino con il tempo, ma al contrario si impongano affinché le cose cambino davvero. Sarebbe già un risultato se le donne smettessero di morire per mano di quegli stessi uomini che dicevano di amarle.

A Padova la giornata è stata scandita da molte iniziative (ricordiamo il Flash mob organizzato in mattinata dallo Spi Cgil Padova in Piazza delle Erbe) tra cui il corteo, con raduno e partenza dal Portello, promosso da Coalizione Civica Padova a cui ha aderito anche la Cgil di Padova e tutte le associazioni (coordinamento Donne e Donne Spi, con l’UDU e la Rete degli Studenti Medi, con SNOQ e la casa delle Donne di Padova, l’Anpi e con il Centro Veneto Progetti Donna) con cui era stato organizzato il Flash Mob “Ricordare e Reagire” sul Liston davanti a Palazzo Moroni. Di fatto le due iniziative si sono fuse in un’unica grande manifestazione che ha visto la partecipazione di almeno tremila persone che percorrendo via Belzoni e poi via Altinate hanno raggiunto il centro cittadino e la sede del Comune di Padova. Qui, una folla immensa ha ascoltato i vari interventi coordinati dalla Segretaria Confederale della Cgil di Padova, Marianna Cestaro che ha anche letto i nomi di tutte le 105 donne vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno. E 105 sono state le candele accese in ricordo di ognuna di loro.

“Abbiamo appena spento 105 candele – ha detto Marianna Cestaro – in ricordo delle vittime di femminicidio un numero alto, troppo alto e che non è più possibile tollerare. Bisogna intervenire e bisogna farlo incisivamente. Voglio ricordare che come Cgil di Padova, 31 anni fa, abbiamo messo insieme le nostre forze per creare il Centro Veneto Progetti Donna, il Centro Antiviolenza di Padova. Perché per combattere questo tipo di violenza bisogna essere preparate e strutturate. E questo noi lo sappiamo da sempre”.

“Il femminicidio di Giulia – ha concluso la Segretaria Confederale della Cgil di Padova – ha davvero scosso le coscienze, forse perché Giulia l’abbiamo conosciuta e questo è avvenuto attraverso le parole coraggiose della sorella Elena che fin da subito ha detto ‘non se n’è andata, è stata presa”. Ecco: quante donne si sono trovate nella situazione di Giulia? Quante sono vittime di molestie e violenza? E tutto ciò accade per colpa degli uomini. Ecco perché questa piazza parla a loro, agli uomini: non sentitevi assolti perché voi non fate male a nessuna donna. Non basta più”.

La manifestazione di sabato 25 novembre 2023

 

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