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“Salario minimo? L’introduzione del salario minimo legale in Italia: analisi e prospettive”. Il Centro Studi Ettore Luccini promuove l’incontro a cui parteciperanno Cgil ed esperti sul tema

Si informa che giovedì 7 dicembre, alle 17.00, presso la Sala Grande del Centro Universitario Padovano in via Zabarella 82, ci sarà l’incontro pubblico “Salario minimo? L’introduzione del salario minimo legale in Italia: analisi e prospettive” organizzato dal Centro Studi Ettore Luccini, con il patrocinio di CNR ISMed e Comune di Padova. Dopo l’introduzione di Elena Ferraglio, Direttrice del Centro Studi Ettore Luccini, interverranno Tania Toffanin, ricercatrice CNR ISMed, Giancarlo Moro, avvocato e giuslavorista, Matteo Gaddi, ricercatore della Fondazione Sabattini e Mirko Romanato, Segretario Generale NidiL Cgil Padova.

“Il 19 ottobre 2022 – dicono gli organizzatori del CSEL – il Parlamento Europeo ha approvato la versione definitiva della Direttiva sul salario minimo. Scopo della Direttiva è aumentare la copertura della contrattazione collettiva e, nei paesi dove questa copertura è già elevata, definire dei salari minimi legali adeguati. In Europa, ben 22 Stati su 27 applicano un salario minimo legale. A non aver introdotto questa misura rimangono Austria, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia”.

“Nei paesi dove è stato introdotto il salario minimo legale – proseguono – è stata osservata una riduzione della povertà lavorativa, soprattutto nelle occupazioni con retribuzioni contrattuali basse. Sappiamo che, non da oggi, avere una posizione lavorativa a tempo indeterminato non basta. Serve che la retribuzione offra la possibilità di conseguire un tenore di vita dignitoso”.

“L’Italia – conclude la nota – ha un tasso di copertura della contrattazione collettiva molto superiore all’80%. Tuttavia, l’assenza di un salario minimo legale ha prodotto una situazione paradossale nella quale i termini salariali dettati dalla contrattazione collettiva sono sovente ben al di sotto del trattamento retributivo considerato congruo secondo quanto stabilito dall’articolo 36 della Costituzione Italiana (Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa). Negli ultimi due decenni, la presenza di un'elevata frammentazione contrattuale ha prodotto l'applicazione di contratti firmati da organizzazioni sindacali e associazioni datoriali che non sono maggiormente rappresentative e che applicano minimi tabellari più bassi. Si è così prodotto un indebolimento della contrattazione collettiva, tale da giustificare l’introduzione di un salario minimo legale”.

Nel filmato, il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, interviene in tema di salario minimo

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