Conferenza stampa ieri della Funzione Pubblica Cgil Padova sul tema degli OSS (Operatori Socio Sanitari) che, tabelle alla mano, risultano essere decisamente meno di quanti ne servirebbero.
“Nei documenti del Piao (Piano Integrato di Attività e Organizzazione – premette Alessandra Stivali, Segretaria Generale della Fp Cgil Padova – è stata prevista una contrazione della spesa per il personale, tuttavia quel che vediamo è una discrepanza tra il piano del fabbisogno e la reale necessità. Per esempio, nel Piao, a fronte di 1.065 Oss impiegati nei servizi dell’Usl 6 a fine 2023, da quest’anno è prevista una contrazione che porterà i lavoratori ad essere 997. Per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliera per il 2023 gli Oss erano 1047 e nel 2024 il fabbisogno è di 1050.
“Secondo le nostre stime – ha spiegato Alessandra Stivali – mancano 140 Oss in Azienda Ospedaliera e altri 190 all’Ulss 6 Euganea. Nel frattempo gli OSS presenti nelle due graduatorie restano in attesa mentre si avvicina la scadenza fissata per giugno: la nostra richiesta è che vengano al più presto assunti altrimenti c’è il rischio concreto che centinaia di loro debbano ripartecipare ad un nuovo concorso. Voglio ricordare che la graduatoria dell’Ulss 6 risulta essere di 253 posti ma sinora ad essere stati chiamati sono stati circa in 140. Nella graduatoria dell’Azienda Ospedaliera va solo leggermente meglio: 253 posti e 166 chiamati. È necessario che la Regione scorra le graduatorie come è stato fatto in altre aziende venete. Inoltre chiediamo che venga coperto il turn-over nei prossimi tre anni e per quanto riguarda l’extra turn-over che venga effettuata una verifica puntuale”.
“Perché il problema – conclude Alessandra Stivali – sono le mancate sostituzioni di maternità, malattia o chi è in permesso in virtù della legge 104. Le aziende contano le persone come “teste”, senza considerare se un lavoratore ha dei limiti o si assenta per un lungo periodo. Avere in organico una lavoratrice o un lavoratore che usufruisce della 104, significa sostanzialmente non averlo. E la stessa cosa vale, naturalmente, per una donna in congedo di maternità. Impossibile non tenerne conto eppure è quel che succede”.
“Gli OSS – è intervenuta la Segretaria Provinciale della Fp Cgil Padova, Marika Damiani, referente per il comparto dell’Euganeo – sono figure professionali adeguatamente formate, chiamate a soddisfare i bisogni primari e a favorire il benessere e l’autonomia del paziente. Assiste in particolar modo i non autosufficienti curando l’aspetto igienico e supporta la parte infermieristica”.
“Purtroppo – ha continuato Marika Damiani – sono anche i primi, a causa del lavoro pesante, a sviluppare patologie legate al lavoro, come quelle osteoarticolari dovute alla fatica che comporta la mobilitazioni di persone no autosufficienti. Per questo è una professione che necessita di avere una mobilità all’interno delle strutture per renderla più efficiente, cosa che purtroppo non avviene quando ci si trova di fronte a una forte carenza di organico come di questi tempi. Servirebbero delle sinergie, in modo da poter impiegare persone con problemi fisici in altre mansioni e ristori temporanei”.
“Ma ogni ambito – ha concluso la Segretaria Provinciale della Fp Cgil Padova – ha le sue criticità. Per esempio, gli OSS sono anche quelli che puliscono e igienizzano le sale operatorie dopo gli interventi. Significa, dal momento che il numero degli interventi sono aumentati rispetto al 2019, che la reperibilità è conseguentemente aumentata. Se vengono meno loro, viene meno l’uso delle sale operatorie. Necessario quindi scorrere tutte le graduatorie, prima della loro scadenza a giugno, sia per l’Usl 6 per che per l’Azienda Ospedale Università”.
Il servizio di Telenordest sulla carenza di Oss nella sanità padovana