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Partita il 25 aprile la campagna referendaria della Cgil di Padova: centinaia le firme raccolte in Piazza delle Erbe

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora la campagna per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione dei quattro referendum della Cgil promette molto bene. Almeno nel territorio di Padova, a giudicare dalla folla che ha letteralmente preso d’assalto il banchetto che la Cgil di Padova ha allestito ieri, giovedì 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. L’obiettivo – ossia raccogliere 23 mila firme tra Padova e provincia – a giudicare dall’andamento della giornata di ieri, pare decisamente alla portata di mano.

Una scia di firme partite con quella apposta dal Segretario Generale Aldo Marturano che – come concordato a livello nazionale per tutti i Segretari Generali delle Camere del Lavoro sul suolo nazionale – è stato il primo a firmare per i quattro referendum che hanno l’obiettivo della difesa del lavoro e di lavoratrici e lavoratori.

“Quel che vogliamo – ha detto Aldo Marturano – è superare il Jobs Act, che rende il lavoratore fortemente ricattabile e infatti ad esso sono dedicati i primi due quesiti referendari. Vogliamo restituire a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori il diritto al reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo. Non dimentichiamo che il licenziamento illegittimo prevede la reintegra in casi assolutamente marginali e si risolve al massimo con un indennizzo. Inoltre, con il secondo quesito, vogliamo che nelle aziende con meno di 15 dipendenti sia cancellato il tetto massimo di indennizzo, oggi di 6 mensilità. Noi non vogliamo né tetti, né limiti. La terza legge che vogliamo abrogare è quella che favorisce la precarietà e quindi il superamento dell’attuale tempo determinato. Non prevedendo causali un datore di lavoro può utilizzare il lavoratore per il tempo che lo ritiene necessario e liquidarlo quando non gli serve più. E infine, con il quarto quesito, vogliamo superare quella norma che non prevede la responsabilità in solido delle aziende committenti degli appalti (e conseguenti subappalti) in caso di infortuni o malattie nella filiera”.

“Il nostro compito – ha concluso il Segretario Generale della Cgil patavina – è riportare la dignità e l’importanza del lavoro al centro dell’attenzione della politica e dell’opinione pubblica, condizione necessaria alla pace sociale e alla democrazia. Voglio sottolineare che il numero di poveri nel nostro Paese ha raggiunto la cifra record di 6 milioni di persone di persone, costrette a vivere con un reddito annuo inferiore agli 11 mila euro. È una situazione non più sostenibile. Per questo abbiamo avviato questa importante campagna di mobilitazione, attraverso l’arma referendaria, affinché prevalga la dignità che il lavoro ha perduto e che la nostra stessa costituzione tutela con l’articolo 35”.

Il servizio di Telepadova 7 Gold sulla raccolta firme per i referendum della Cgil partita a Padova il 25 aprile

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