“In relazione al fermo di alcuni attivisti di “Ultima Generazione” avvenuto questa mattina all’alba, con annesse perquisizioni presso le proprie abitazioni e il sequestro di PC e cellulari, quel che appare ad una prima lettura delle motivazioni che hanno portato a questa operazione, è l’assoluta sproporzione tra i reati contestati e i fatti avvenuti, considerato che si tratta di ragazzi accusati di aver tentato un’azione dimostrativa, peraltro non riuscita perché prevenuta, lo scorso 12 aprile a Palazzo Zabarella e per cui erano già stati, nell’occasione, trattenuti in Questura e sottoposti a tutte le procedure del caso.
Lo dico francamente: a parte quel che sembra a tutti gli effetti un intento persecutorio, non si comprendono le motivazioni di un tale accanimento nei confronti di ragazzi che – magari con metodi discutibili ma mai violenti – si battono per aprire gli occhi all’opinione pubblica sulle catastrofiche conseguenze che i cambiamenti climatici hanno sulla vita del pianeta.
Bisognerebbe dialogarci con quei ragazzi, ascoltare le motivazioni che li portano a compiere gesti radicali ed eclatanti, capire l’urgenza che li muove e dare loro risposte. Perché c’è una cosa che non possiamo ignorare: le loro domande sono giuste. Invece vengono trattati alla stregua di terroristi e considerati un mero problema di ordine pubblico semplicemente da reprimere e far tacere.
Così non va bene. Non è così che si comporta uno Stato di diritto. Quanto accaduto è un ulteriore segnale del pessimo clima che si sta vivendo nel Paese."
Aldo Marturano, Segretario Generale Cgil Padova
Il servizio di Telenordest sul blitz della Digos contro gli attivisti di Ultima Generazione