Conferenza stampa ieri mattina, presso la Cgil di Padova, dei rappresentanti sindacali della Fp Cgil Padova – la Segretaria Generale, Alessandra Stivali e il Segretario Provinciale, Alfredo Sbucafratta – coadiuvati dall’Avv. Barbara Margherita che per conto del sindacato sta seguendo due vertenze che coinvolgono due unità operative molto importanti (e composte da numerose lavoratrici e lavoratori) nell’Azienda Ospedale-Unità di Padova.
“La prima vertenza – spiega la Segretaria Generale Alessandra Stivali – riguarda il personale infermieristico e gli OSS che operano nei Pronto Soccorso Centrale e dell'Ospedale Sant'Antonio a cui la Regione Veneto, attraverso la ripartizione dei fondi nazionali assegnati dal Governo, ha riconosciuto un incremento per il 2023 delle tariffe orarie relative alle prestazioni aggiuntive. In pratica ogni Azienda sanitaria (ulss, Azienda Ospedaliera) del territorio doveva rendicontare a Regione Veneto quanto lavoro straordinario i dipendenti hanno effettuato nel 2023, potendo così usufruire di un incremento di queste risorse fino a 50 euro l’ora lordi per il periodo di lavoro aggiuntivo. Accettare tale incremento significava però ammettere che, in sostanza, vi è una carenza di personale, altrimenti non si spiega per quale motivo i dipendenti siano costretti a fare più ore. Una realtà scomoda ma pacifica, accettata da tutte le aziende ospedaliere del Veneto, anche dall’USL 6, ma incredibilmente non dall’Azienda Ospedaliera di Padova che infatti, ha rinunciato a questi fondi per i primi 6 mesi del 2023, ma solo per gli infermieri e gli OSS e non per i medici. Una decisione inesplicabile che ci ha fatto letteralmente saltare sulla sedia e che ci ha costretto ad iniziare la vertenza coinvolgendo l’Avv. Barbara Margherita. Ecco perché abbiamo voluto verificare nel dettaglio insieme alle delegate e delegati del personale che opera nei Pronto Soccorso quante ore di straordinarie sono state fatte nel Pronto Soccorso del Giustinianeo e dell’Ospedale Sant’Antonio ed il risultato è che di ore ne erano state fatte parecchie, ben 2028 ore. A quel punto, vista la volontà dell’Azienda Ospedaliera di non procedere alla loro distribuzione, abbiamo dovuto rivolgerci all’Avv. Barbara Margherita che nell’agosto del 2024 ha fatto una richiesta all’Ispettorato del Lavoro per cercare di smuovere le acque e dopo parecchie insistenze siamo venuti a sapere che le risorse erano arrivate ma che l’Azienda Ospedaliera, nell’attesa di decidere quali criteri adottare per distribuirli, le teneva accantonate. Si tenga presente che si tratta di denaro insufficiente a coprire tutte le ore di straordinario effettuato, le trattative sono state molto complicate e di fatto si sono concluse con un mancato accordo perché riteniamo che l’Az. Ospedaliera introduca dei criteri di distribuzione che secondo noi non sono corretti. Nonostante questo l’Azienda Ospedaliera ha già detto che procederà ugualmente”.
“Tutto questo – conclude Alessandra Stivali – sarebbe molto grave e soprattutto è la dimostrazione di come l’Azienda Ospedaliera ignori la difficile situazione in cui si trovano molti suoi dipendenti che, non a caso, continuano a lasciare il posto di lavoro per orientarsi verso altre realtà in cui invece si sentono maggiormente valorizzati. E decisioni come questa non migliorano certo la situazione, anzi”.
“Un mancato riconoscimento – aggiunge il Segretario Provinciale della Fp Cgil Padova, Alfredo Sbucafratta – che colpisce anche gli infermieri e gli OSS che accompagnano i malati nei trasporti nei vari reparti dell’Azienda Ospedaliera a cui viene negata l’indennità di malattie infettive, nonostante nelle loro mansioni entrino spesso in contatto con pazienti provenienti proprio da quel reparto e siano costretti, per il tipo di lavoro che svolgono, ad entrarvi. Una questione che riguarda anche, per esempio, i fisioterapisti che addirittura si trovano spesso nella situazione di dover anche fare massaggi e trattamenti su soggetti che hanno una malattia infettiva. E pensare che stiamo parlando di 4 euro lordi l’ora in più, mica di cifre astronomiche. Eppure l’Azienda Ospedaliera pretende di destinare solo al personale che lavora nel reparto malattie infettive, come se fossero gli unici ad entrare in contatto con questo genere di pazienti. Una decisione ottusa che non tiene conto della realtà dei fatti contro cui non smetteremo di batterci. Inoltre, come se non bastasse, stiamo anche verificando l'applicazione dell'art. 106, comma 5, per il pagamento maggiorato delle ore svolte durante i festivi infrasettimanali, come per esempio è stato l'ultimo Natale caduto di mercoledì. Ebbene, dai primi riscontri, risulterebbe che non a tutti è stata applicata la maggiorazione e questo sarebbe veramente, oltre che clamoroso, davvero inaccettabile".
Il servizio di Telenordest con il commento di Alessandra Stivali sulle due vertenze con l'Azienda Ospedaliera