FP Cgil: “Rispettati gli accordi riguardo a tutte le indennità contrattuali (tranne quella per malattie infettive) destinate a tutte le reperibilità, alla produttività – precedentemente pattuita – sia ordinaria che aggiuntiva e alle progressioni orizzontali”
“La Regione mantiene la parola sul finanziamento per l'Ulss 6 di 1.366,477 euro, sulla ripartizione delle risorse provenienti dallo Stato secondo quanto comunicato e previsto dalla Legge 30 n 178 del 30 dicembre 2020. Si tratta di risorse destinate a coprire le indennità per le malattie infettive, per le ore di straordinario e tutte le attività relative all’impegno dovuto al Covid 19”.
“Purtroppo, come era prevedibile, neanche questa volta è stato affrontato il nodo della perequazione dei fondi contrattuali destinati a tutte le Ulss venete. Così i lavoratori dell’Ulss 6 Euganea, rimanendo la meno finanziata, continuano ad essere i lavoratori della sanità meno pagati in Veneto”
“Ieri, il confronto chiarificatore sulle cifre tra l'Amministrazione Regionale e le Organizzazioni Sindacali, il cui verbale è stato firmato da tutti i sindacati”
“Nei giorni scorsi, sono stati tanti i lavoratori che mi hanno contattata manifestandomi le loro preoccupazioni riguardo all'allarme lanciato sindacalmente, tramite articoli di stampa e video diffusi nei social, sul mancato rispetto da parte della Regione della ripartizione dei Fondi Contrattuali, pattuita a fine 2020, destinati, soprattutto, a coprire la montagna di ore di straordinario fatte durante l’emergenza pandemica. La prima cosa che intendiamo fare è tranquillizzarli. Proprio ieri sera, l'incontro tra Amministrazione Regionale e sindacati ha confermato che le risorse destinate all’Ulss 6 Euganea sono quelle previste”. Ci tiene alla chiarezza Raffaela Megna, Segretaria Provinciale della FP Cgil di Padova, al fine di far cessare una preoccupazione che ha colto molti lavoratori della sanità padovana.
“In secondo luogo – prosegue – invitiamo a non sollevare confusione e gettare nel panico i lavoratori. Siamo consapevoli che siamo nel bel mezzo di una campagna elettorale per le elezioni delle RSU (Rappresentanti Sindacali Unitari) ma questo non significa poter lanciare allarmi come ha dimostrato la riunione di ieri, il cui verbale è stato firmato da tutti i sindacati”.
“Purtroppo – dice Raffaela Megna – il problema della mancata perequazione tra gli stipendi delle Ulss venete rimane e i lavoratori delle strutture sanitarie del nostro territorio, ingiustamente, continuano ad essere i meno pagati in Regione. Si tratta di una questione su cui protestiamo da anni e ricordo che all'ultimo Flash Mob messo in campo da noi della Fp Cgil e Fpl Uil, davanti alla sede dell'Ulss 6, di via Scrovegni, proprio su questo tema, chiedevamo una risposta urgente dalla Regione".
“Basta confusione – conclude Raffaela Megna – piuttosto, serve lavorare uniti per una battaglia, stipendi uguali per tutti, che se vincessimo aumenterebbe la percentuale di progressioni orizzontali che tutti i lavoratori aspettano. Accanto a questo, serve dire tutti uniti che non va certo bene che non ci sia una norma chiara sulla libera professione aziendale che in questo momento viene usata per coprire le attività vaccinali e per il recupero delle liste d'attesa, attività che vengono pagate con remunerazioni sempre diverse senza che ci sia una logica nella differenziazione usata. Voglio ricordare che, spesso, chi è al lavoro in questo momento deve sostituire chi è a casa con la sospensione covid19. Si tratta di lavoratori a cui poi la Regione chiede uno sforzo per il recupero delle liste d'attesa ma restano esseri umani, da più di un anno e mezzo sottoposti ad un orario e stress lavorativo che non ha precedenti. Trovo che il minimo che si possa fare, sia remunerarli correttamente”.
Si allega il verbale di confronto sull'incontro di ieri sera tra Amministrazione Regionale e le Organizzazioni Sindacali del Comparto Sanità