Ricoverata in gravi condizioni a Padova, dove è stata trasportata tramite l'elisoccorso, un'operaia tessile impiegata alla FilTessil di Sant'Anna Morosina (frazione di San Giorgio in Bosco) - azienda specializzata, tra le varie cose, nella produzione di cintini per tapparelle, cinghie, corde, cavetti stendibiancheria ecc - che nella mattinata è rimasta impigliata con il proprio camice da lavoro in un macchinario tessile avvolgi-cavo.
Cgil Padova: “Desta impressione il ritmo con cui continuano a susseguirsi gli infortuni sul lavoro nel nostro territorio e come coinvolgano tutti i settori produttivi"
“Bisogna cambiare rotta: necessaria la “patente a punti” per le imprese”.
“Come siamo soliti premettere – precisano Dario Verdicchio, Segretario Confederale della Cgil di Padova e Luca Rainato, Segretario Generale della Filctem Cgil Padova – aspettiamo i riscontri di Spisal e Carabinieri sulle dinamiche dell'incidente, prima di poter dire qualcosa di definitivo su quanto accaduto alla FilTessil di San’Anna Morosina di San Giorgio in Bosco".
“Certo – dicono i due sindacalisti – dalle poche notizie lette sul web, l'incidente ricorda quelli fatali che hanno coinvolto altre lavoratrici e lavoratori che operano nel settore del tessile, ossia rimanere inavvertitamente impigliati agli ingranaggi del macchinario in produzione. E la memoria non può che andare a quanto successo a Luana D’Orazio, qualche mese fa”.
“Se davvero le cose fossero andate così – riflettono il Segretario Confederale e il Segretario Generale della Filctem – ci sarebbe da chiedersi come mai non siano entrati in funzione i sistemi di protezione e bloccaggio dei macchinari atti a prevenire incidenti simili, oggettivamente qualcosa che ha dell'incredibile nel 2021, considerato che si moriva per lo stesso motivo nelle aziende tessili di inizio secolo scorso. Ma non avendo informazioni dall’interno dell'azienda, in quanto non sono presenti nostri delegati sindacali, possiamo solo fare delle congetture, al momento del tutto inutili. L'unica cosa che ci preme, in questo momento, sono le condizioni di salute della lavoratrice. Ci stringiamo idealmente a lei, ai suoi familiari, colleghi e amici”.
“In generale – concludono Verdicchio e Rainato – al di là di questo specifico incidente su cui sappiamo ancora poco, l’altissimo numero di vittime che continuiamo a registrare nel mondo del lavoro non può che indurci a ritenere che quello della sicurezza rimane un problema enorme e ancora lungi dal venire risolto. Proprio in questi giorni è in dirittura di arrivo il nuovo Decreto Draghi che introdurrà nuove norme per cercare di invertire questa tragica rotta. Crediamo sia veramente giunta l'ora di provvedimenti legislativi che leghino indissolubilmente la sicurezza dei lavoratori alla stessa continuazione dell'attività produttiva delle aziende, vale a dire la cosiddetta ‘patente a punti’ per le imprese. Speriamo che almeno su questo il Governo ci dia ascolto e introduca norme decisamente più stringenti ed efficaci. E soprattutto: abbia poi la forza e volontà di farle rispettare”.