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Uffici Pubblici delle Funzioni Centrali e dei Ministeri senza personale. “Le carenze arrivano fino al 70%”. La denuncia della FP Cgil Padova

L’articolo di Elvira Scigliano per il Mattino di Padova dopo la conferenza stampa di ieri 1° aprile sul tema delle carenze che si registrano ormai in maniera sistemica negli Uffici Pubblici delle Funzioni Centrali e dei Ministeri presenti nel territorio padovano.

Scrive la Scigliano: “Se una denuncia viene archiviata, se una pratica in tribunale passa da ufficio ad ufficio, se un carcerato può ricevere un'istruzione o se l'emergenza Ucraina può contare su personale attento e competente, tutto questo è anche merito dei funzionari pubblici che lavorano nella macchina statale. Nella nostra provincia sono circa 1.400, ma Alessandra Stivali, segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, precisa: «Coprono in media il 50% dei posti previsti dalle stesse piante organiche dei ministeri, significa che in alcuni uffici manca il 30% e in altri il 70% del personale. Abbiamo analizzato gli enti più grandi - Prefettura, Questura, Tribunale, Carceri, Soprintendenza, Beni culturali, Motorizzazione, Inail, Inps, Ispettorato del lavoro, Archivio di Stato, Agenzia dogane e monopolio - ma ci sono anche enti minori. E la nostra analisi tiene conto anche dei pensionamenti e dei tempi biblici dei concorsi pubblici». Alcuni esempi: «In Tribunale secondo la pianta organica i lavoratori dovrebbero essere 162, ma sono 121, contando anche quelli a tempo determinato», riferisce Marika Damiani, anche lei della Funzione pubblica della Cgil, «alla Motorizzazione in pianta organica dovrebbero essere 70, invece sono 39 e cinque non sono vaccinati, dunque sono a casa conservando il posto di lavoro. Parliamo di persone che lavorano in tutta la provincia e anche a Verona e Rovigo perché le tre province sono associate, che fanno gli esami di guida, fanno le revisioni ai mezzi pesanti, verificano il ritiro patenti. Quando parliamo di sicurezza stradale, i controlli li dobbiamo a queste persone». Ancora: per la Soprintendenza sarebbero previsti 115 dipendenti, invece sono 78: il 32% in meno; l'Archivio di Stato in pianta avrebbe 23 persone, ma a lavoro sono 13. «In Prefettura dovrebbero essere 103 e sono 80 e quello che colpisce di più è che i funzionari - che collaborano direttamente con il Prefetto - sono 4 e dovrebbero essere 11. E non è finita perché ben 8 dipendenti andranno in pensione entro la fine dell'anno, mentre i vincitori di concorso attesi sono solo tre. In questura è coperto il 65% della pianta organica dei civili - i dipendenti senza divisa - ma in altri reparti appena il 30%, ad esempio per la stradale o il reparto mobile. In carcere la dotazione sarebbe di 28 persone, invece sono 19 ed entro dicembre sono previsti due pensionamenti che porteranno il personale a 17 persone». Aggiunge Stefano, uno degli educatori della Casa di reclusione: «Come educatori dovremmo essere 10 e siamo in otto per 600 detenuti. Nel 2015 eravamo 38, dunque sono anni che non viene rispettata la pianta organica, ma quando si tratta del numero dei detenuti, le cose cambiano e siamo in perenne sovraffollamento: i carcerati regolamentari dovrebbero essere 400, ma non sono mai stati meno di 600, con punte di 900». Infine l'Ispettorato del lavoro: in pianta dovrebbero essere 42 ma sono 28 ispettori e 14 amministrativi.I bisogni crescono e le pezze si chiamano straordinari e lavoro interinale: «Le ultime assunzioni in Questura risalgono al 2008», sottolinea Stivali, «e intanto si sta alzando l'età anagrafica che è intorno ai 60 anni per i funzionari, tanto della Questura che della Prefettura. In piazzetta Palatucci sono attese cinque nuove persone, ma intanto i buchi si tappano con 2-3 ore di straordinario al giorno, ovvero 10-12 ore di lavoro».

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