Filcams Cgil, Fisascar Cisl e Uiltucs: “Carichi di lavoro insostenibili, retribuzioni da fame, sicurezza a rischio: sono sempre più frequenti coloro che lasciano il settore in cerca di occupazione in altri ambiti, meno pericolosi e più pagati”
“Giovedì 15 settembre ha riaperto il tavolo nazionale per il rinnovo del CCNL che regola il settore, scaduto da ben 7 anni”
Nel tardo pomeriggio di mercoledì 14 settembre, le Organizzazioni sindacali Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs, a seguito della richiesta di udienza avanzata nei giorni scorsi, sono state ricevute dal Prefetto di Padova, Dott. Raffaele Grassi, e dal Questore, Dott. Antonio Sbordone.
Contemporaneamente, un presidio di lavoratori e lavoratrici attendeva l’esito dell’incontro, preoccupati dalle condizioni di lavoro e dai rischi per la sicurezza di un comparto fortemente in difficoltà da molto tempo. Proprio oggi, giovedì 15 settembre, si riunisce il tavolo nazionale che riprenderà la difficile trattativa per il rinnovo del contratto che regola il settore, ormai fermo da ben 7 anni come le retribuzioni dei lavoratori, tra le più basse nel mondo del lavoro. A fronte di queste condizioni, sono sempre di più i lavoratori che stanno dando le dimissioni dal settore per ricollocarsi in altri meno pericolosi, con retribuzioni più adeguate al costo della vita e in grado di permettere loro di affrontare l’impennata di rincari a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi.
“Abbiamo denunciato – interviene Marquidas Moccia, Segretaria Generale della Filcams Cgil Padova – la mancanza di sicurezza sul lavoro per gli operatori dovuta al numero eccessivo di ore di straordinario che vengono richieste per sopperire alla mancanza di personale e ai pesantissimi carichi di lavoro che impediscono il rispetto delle procedure di sicurezza, esponendo così il personale a rischi sempre più frequenti e compromettendo la loro sicurezza psico-fisica”.
La conferma arriva dagli stessi lavoratori e dalla voce delle RSA, cioè le Rappresentanze Sindacali Aziendali, presenti nella delegazione ricevuta da Prefetto e Questore che hanno sottolineato come non si sentano sicuri mancando la formazione necessaria dei colleghi, in particolare quelli più giovani che, per inesperienza e mancanza di affiancamenti sul campo, non sono in grado di gestire situazioni di emergenza o possibile rischio. “Lavoriamo tantissime ore – hanno denunciato i lavoratori – sempre di corsa, con il pericolo costante di aggressioni anche con armi da fuoco, spesso affiancati da colleghi impreparati a gestire situazioni di pericolo e così da mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. Non si tratta di un lavoro come un altro: qui la prevenzione parte dalla formazione dei lavoratori e dal rispetto delle procedure di sicurezza”.
“Questi lavoratori - dice Elena Vanelli, Segretaria Generale della Fisascat Cisl Padova e Rovigo – contribuiscono con il lavoro alla sicurezza del territorio e delle aziende, eppure sono sempre di meno e senza il giusto riconoscimento economico e professionale che gli spetta. Una guardia armata neoassunta percepisce uno stipendio di 1072 euro mensili lordi, i colleghi non armati ancora meno e arrivare a fine mese significa fare sempre straordinari. Oggi ancora più di prima il problema delle retribuzioni si intreccia con la sicurezza e questo è inaccettabile: la sicurezza va garantita sempre e comunque”.
“Si tratta di lavoratori – aggiunge Fernando Bernalda, Segretario Provinciale di Uiltucs Padova – soggetti alle dinamiche del mercato e ai cambi di appalto, dove la regola del massimo ribasso ricade sempre su di loro, sui carichi di lavoro insostenibili a cui devono sottoporsi e sui mancati aumenti delle retribuzioni. È un settore che strangola i lavoratori. Vogliamo aspettare che si verifichi un incidente irreparabile? Sono sempre più frequenti le aggressioni alle guardie e anche gli attacchi ai furgoni porta valori. Finora solo il sangue freddo degli operatori ha evitato il peggio. Ma ricordiamolo: un lavoratore impreparato e troppo stanco rischia di più”.
Il Prefetto Grassi ha ascoltato con attenzione e grande sensibilità le dichiarazioni delle rappresentanze sindacali, dichiarandosi pronto ad aprire un tavolo di confronto, anche di carattere tecnico, con le aziende del settore che operano sul territorio, visto che i temi salute e sicurezza non sono mai secondari ad altre condizioni. Anche il Questore Sbordone ha confermato l’attenzione al tema e ha anticipato che verranno attivati ulteriori controlli a fronte delle segnalazioni che arriveranno dai sindacati che, per parte loro, oltre a confidare dell’attenzione delle Istituzioni hanno ringraziato della disponibilità data confermando la volontà di procedere con tutte le azioni necessarie a tutela della sicurezza delle lavoratrici e lavoratori.