Filcams Cgil Padova: “La pazienza è finita: anche a Padova lanciata la mobilitazione per il Contratto integrativo aziendale. La mattina di domani, sabato 8 giugno, saremo in presidio davanti al Negozio Decathlon di via Venezia a Padova (unico punto vendita della provincia) affinché lavoratrici e lavoratori ottengano condizioni di lavoro più eque e dignitose”
Dopo una trattativa, volta a definire un contratto integrativo aziendale, iniziata da ben oltre 12 mesi e proseguita senza significativi passi in avanti, la Filcams Cgil, unitamente a Fisascat Cisl e Uiltucs, ha deciso di rompere gli indugi e proclamare per sabato 8 giugno uno sciopero nazionale che coinvolgerà una platea potenziale di 6 mila dipendenti distribuiti negli oltre 140 punti vendita diffusi nella penisola. A Padova, la protesta coinvolgerà i circa 60 dipendenti dell’unico negozio nella nostra provincia, vale a dire quello presente nel capoluogo in via Venezia 104, dove in mattinata la protesta si concretizzerà con un presidio di due ore che inizierà alle 10.00.
Una rottura causata dall’atteggiamento inconcludente e ritardante di Decathlon che ha provocato continui stop alla trattativa per la definizione di un integrativo, con l’unico scopo di dilatare i tempi del negoziato. “La verità – dice Giorgia Marchioro, Segretaria Provinciale della Filcams Cgil Padova – è che da quando Decathlon è arrivata in Italia, circa una trentina di anni fa, il personale che vi lavora è profondamente cambiato. Se un tempo l’organico era composto soprattutto da ‘lavoratrici e lavoratori di passaggio’, cioè da persone che vi lavoravano mentre erano impegnate in altre attività, per esempio studenti universitari, ora invece troviamo per lo più lavoratori e lavoratrici che lo considerano come prima e stabile occupazione e che hanno quindi altre esigenze, basti solo guardare come si è alzata l’età media dei dipendenti. Ma Decathlon va avanti come se tutto fosse immutato e uguale a prima e continua, nonostante gli enormi fatturati sempre registrati, a non tener conto dei bisogni, sia in termini economici che di conciliazione tempi di vita e lavoro, di lavoratrici e lavoratori”.
“Di fatto – prosegue la sindacalista della Filcams Cgil Padova – ad ogni nostra richiesta l’azienda ha risposto negativamente decidendo di andare avanti con il massimo utilizzo di contratti part-time, imponendo una flessibilità estrema che lascia le lavoratrici e i lavoratori prigionieri delle richieste dell’azienda e manifestando un rifiuto assoluto all’introduzione di qualsiasi forma di sostegno economico (come per esempio i ticket restaurant), nonostante il fatto che la stessa continui a fatturare milioni di euro grazie al lavoro ed alla dedizione dei propri dipendenti. Senza considerare che Decathlon, multinazionale francese, applica unilateralmente un regolamento aziendale che, di fatto, in parte modifica le norme contenute nel CCNL Confcommercio applicato alle lavoratrici e lavoratori. Davanti a questo muro, la Filcams Cgil, unitamente a Fisascat Cisl e Uiltucs, non ha potuto che confermare lo stato di agitazione avviato lo scorso 27 ottobre del 2023 e proclamare lo sciopero”.
“È arrivato il momento – conclude Giorgia Marchioro – che Decathlon si renda conto che la realtà è cambiata e che è giunta l’ora di iniziare a valorizzare quelle lavoratrici e lavoratori che ogni anno permettono all’azienda di macinare fatturati di milioni di euro. La speranza è che la vertenza si risolva rapidamente ma se non fosse così siamo determinati a far valere i diritti dei dipendenti: non dovessero cambiare le cose, dopo questo sciopero, ce ne sarà un altro”.