La scorsa settimana è stato approvato dai circa 1000 lavoratori e lavoratrici della Maschio Gaspardo, dopo 12 mesi di trattative con la proprietà e due cambi di delegazione da parte dell’azienda, il nuovo contratto collettivo aziendale che resterà valido per 4 anni, fino a dicembre 2025.
Il 30 maggio l’azienda, la RSU e le OO.SS. hanno raggiunto un’ipotesi di accordo che poi è stata valutata nelle assemblee che si sono svolte in tutti gli stabilimenti del gruppo.
L’ipotesi di accordo è stata approvata con l’88,96% dei voti ed ha visto la partecipazione del 69,75% dei dipendenti degli stabilimenti di Campodarsego, Cadoneghe (Padova), Cremona, Morsano al Tagliamento, Concordia Sagittaria (Venezia).
L’intesa prevede importanti miglioramenti nelle relazioni sindacali attraverso la definizione delle materie del confronto sia a livello di gruppo che di stabilimento nonché le agibilità della Rsu.
Per quanto riguarda la parte economica è previsto l’incremento delle indennità fisse, mediamente il 6%, e un nuovo sistema per stabilire il premio di risultato che prevede maggiori garanzie per i lavoratori e l’innalzamento dell’erogazione dai meno di 1000 euro del precedente integrativo ai 2.000 € per il quadriennio 2022/2025.
Inoltre sono state definite ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro per le mansioni gravose e gli ultra 60enni.
È stato definito che per ogni stabilimento dev’esserci un numero di occupati di riferimento, questo impegno permetterà alle RSU di tenere sotto controllo il turnover e la stabilizzazione dei lavoratori con contratti precari (somministrati e termine). A parità delle competenze professionali, l’azienda, nell’inserimento del personale a tempo indeterminato, darà precedenza ai lavoratori a tempo determinato e/o in somministrazione che già prestano la loro opera in azienda. anche in funzione dell’esperienza, anzianità maturata. Nell’ambito delle assunzioni ci sarà il passaggio automatico alla categoria D2 per i lavoratori interinali che passeranno dall’agenzia alle dipendenze della Maschio Gaspardo anche con contratto a termine.
L’azienda dovrà confrontarsi con il sindacato in via preventiva, sulle scelte generali riguardanti: programmi produttivi, assetti produttivi, organici, investimenti, organizzazione del lavoro e orario di lavoro.
I programmi formativi saranno discussi con le RSU anche in relazione ai fabbisogni individuali, sono previsti due incontri l’anno.
L’azienda si impegna ad estendere in tutti gli stabilimenti la pratica della rilevazione dei “quasi infortuni” e l’istituzione dei break formativi di 15 minuti nell’orario di lavoro; garantirà inoltre la partecipazione delle RSU all’incontro annuale sulla sicurezza previsto dalla Legge. Dal 1° giugno 2022 la contribuzione aziendale alla previdenza complementare viene aumentata al 2,2% dei minimi contrattuali.
L’azienda potrà concedere orari flessibili in entrata e in uscita, per i lavoratori che evidenzino particolari necessità di conciliazione dei tempi vita-lavoro, connesse a motivi di salute dei propri familiari entro il secondo grado o di custodia di figli minori fino a 12 anni. L’azienda, però, non ha dato disponibilità a introdurre e regolamentare lo smartworking.
La Fiom, la Fim e la RSU del Coordinamento Nazionale di gruppo esprimono soddisfazione per l’accordo, raggiunto dopo un anno di trattativa, soprattutto perché i risultati raggiunti sono tutti migliorativi rispetto al precedente e primo contratto di secondo livello con l’intento di consolidare il fondamentale ruolo della contrattazione all’interno del gruppo Maschio Gaspardo, mantenendo valide le specificità dei vari stabilimenti.