Durante l’incontro di oggi si sarebbe dovuto arrivare ad un confronto fra l’azienda e i sindacati per stabilire le ore lavorate per ciascuno dei lavoratori coinvolti, ma l’azienda si è sottratta per l’ennesima volta a questa verifica e ha deciso di abbandonare il tavolo dichiarando, attraverso l’avvocato Spata, presente all’incontro, che l’azienda non ha intenzione né possibilità di assumere nessun lavoratore per problemi di fatturato e che potrebbe, nel caso, essere disponibile solo a valutare eventuali risarcimenti per quanto riguarda il pregresso.
Poco è valso l’intervento del vice prefetto e del vice questore, presenti all’incontro, che hanno provato a trovare un punto di mediazione per arrivare ad una soluzione condivisa.
Ovviamente non può che apparire scorretto l’atteggiamento dell’azienda che fino a venerdì aveva espresso l’intenzione di assumere, previa verifica delle ore (come patuito fra le parti) e che oggi, al momento di effettuare questa verifica, dichiara con assoluta intransigenza la propria indisponibilità a qualsiasi tipo di assunzione a tempo indeterminato e determinato. L’azienda ha inoltre dichiarato di star provvedendo all’acquisto di nuovi macchinari “d’avanguardia” che le permetteranno di internalizzare e automatizzare il lavoro svolto in appalto dai lavoratori della BM services così da poter risparmiare in manodopera e assunzioni.
Vista l’ostinazione manifestata dall’azienda nel non voler trovare una soluzione alla vicenda, Cgil, Fiom e Adl Cobas hanno richiesto al vice prefetto la convocazione di un secondo tavolo di confronto, questa volta con l’amministratore nominato dal tribunale per la BM service che vigila sulle attività della società in mancanza dei titolari che sono agli arresti. Oggi, intanto, è stato assicurato, entro la giornata, il pagamento a tutti i lavoratori dello stipendio pieno di luglio e, poi, al tavolo, fissato per le ore 15.30 di mercoledì 18 agosto 2021, i sindacati chiederanno le condizioni generali in cui versa la ditta per capire se ci sono margini per continuare a lavorare attraverso commesse e appalti con una giusta retribuzione per tutti o se bisognerà procedere a chiedere la cassa integrazione per i lavoratori coinvolti.
Contestualmente attraverso i legali della Cgil e la referente dello sportello immigrazione si provvederà a richiedere i corretti permessi di soggiorno che dovrebbero essere rilasciati senza problemi, come assicurato dal vice questore il 5 agosto scorso.
In ogni caso anche la situazione con Grafica Veneta rimane aperta, essendoci ancora molte questioni da chiarire e da sanare, una per tutte il coinvolgimento, documentato dalle intercettazioni agli atti, della dirigenza di Grafica Veneta nell’indagine sullo sfruttamento della manodopera e sul caporalato presente nella nostra regione.
“Vogliamo che siano chiari un paio di punti. A chiudere la trattativa oggi è stato l’avvocato Spata che rappresenta l’azienda e non sono state le organizzazioni sindacali. Per quanto riguarda le assunzioni dei lavoratori ci è stato persino impedito di capire quanti e quali lavoratori coinvolti nello sfruttamento avrebbero potuto essere assunti o meno, visto che l’avvocato non ha portato i dati che tanto aspettavamo per poter fare luce sulla questione. Senza questa analisi non saremmo mai potuti arrivare alla definizione dei nominativi dei lavoratori che sarebbero potuti essere assunti. Noi non abbiamo mai chiesto che venissero assunti tutti i lavoratori coinvolti, altrimenti non avremmo chiesto l’analisi dei tabulati dei badge e saremmo stati semplicemente fermi su una posizione di assunzione indistinta per tutti, cosa che non è stata.
Quello che ci lascia basiti è che in una situazione così grave, in cui è intervenuta anche la magistratura, in cui gli scrittori si sono pronunciati in maniera netta contro lo sfruttamento, in cui l’opinione pubblica e persino il Papa hanno espresso sdegno, l’azienda ha deciso di abbandonare il tavolo, rifiutando ogni responsabilità e coinvolgimento. La nostra istanza era semplicemente di entrare nel merito della questione, del lavoro e degli orari per rendere chiara la situazione e per arrivare all’assunzione dei lavoratori danneggiati perché l’azienda, secondo noi, ha principalmente un dovere morale, ancora prima che giuridico, nei confronti di queste persone. Sicuramente l’azienda avrebbe recuperato anche in immagine dando la sua disponibilità alle assunzioni, non lo ha fatto, anzi, ha avuto, durante tutti gli incontri un atteggiamento altalenante che modificava a seconda del momento, ma, ormai, possiamo dire che la volontà reale non c’è mai stata. Al tavolo nonostante le richieste non si è mai presentato il presidente Franceschi né alcun suo collaboratore, ma unicamente l’avvocato Spata, a dispetto dell’estrema importanza di questo confronto. Riteniamo che l’assenza di Franceschi, l’abbandono del tavolo, la sostituzione della forza lavoro umana con delle macchine, la mancata disponibilità ad assunzioni e risarcimenti oltre che al non voler condividere i dati per un confronto sereno sulle ore lavorate in Grafica Veneta dagli stranieri coinvolti siano fatti gravissimi. Non ci intimorisce il ricatto espresso a chiusura del tavolo che gli eventuali problemi di fatturato dell’azienda saranno imputabili alle organizzazioni sindacali perché sappiamo bene che così non è. Noi non abbiamo mai messo né metteremo mai i lavoratori gli uni contro gli altri, anzi. Anche in questo caso riteniamo che l’azienda, vista la sua condizione nel mercato, avrebbe potuto sanare la situazione assumendo i lavoratori che sono, oggi, in fondo alla catena di montaggio. Noi andremo avanti per la nostra strada e lo faremo tutelando tutti i lavoratori, sia quelli direttamente dipendenti di Grafica Veneta, sia quelli che hanno lavorato in appalto fino a ieri. Abbiamo tutte le intenzioni di costituirci parte civile, dopo tutte le valutazioni del caso con i nostri legali, per riuscire ad arrivare a fondo di questa questione.” Ha dichiarato Aldo Marturano, segretario generale della Cgil di Padova, alla fine della mattinata.
“Visto il risvolto preso dall’incontro di oggi, abbiamo richiesto al vice prefetto l’apertura di un nuovo tavolo che coinvolga l’amministratore di BM services nominato dal tribunale, in modo da poter garantire la tutela dei lavoratori coinvolti che altrimenti continuerebbero ad avere problemi economici di primaria importanza. Speriamo inoltre di riuscire a definire il quadro generale delle condizioni in cui hanno lavorato queste persone, cosa che non siamo riusciti a fare con Grafica Veneta che non è stata collaborativa neppure in questo senso. Per quanto riguarda il rapporto con Grafica Veneta ci muoveremo con i nostri legali rispetto alle responsabilità dell’azienda sul tema dell’intermediazione della manodopera.” Ha aggiunto Loris Scarpa, segretario generale della Fiom Cgil di Padova, che, insieme alla delegazione di Adl Cobas, del viceprefetto e del vicequestore incontrerà il rappresentante di BM services dopodomani pomeriggio in prefettura.
Cgil Padova - Fiom Cgil Padova
16 agosto 2021
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