CONFERENZA STAMPA
MARTEDÌ 11 GIUGNO ORE 11 PRESSO LA SEDE CGIL DI PADOVA IN VIA LONGHIN 117
FIM FIOM UILM DI PADOVA ILLUSTRERANNO I NUMERI E LE MOTIVAZIONI DELLA PARTECIPAZIONE
ALLA MANIFESTAZIONE UNITARIA DEL 14 GIUGNO 2019 A MILANO CON 8 ORE DI SCIOPERO
In continuità con la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil del 9 febbraio scorso Fim, Fiom, Uilm hanno indetto per venerdì 14 giugno 2019 8 ore di sciopero generale dei metalmeccanici con 3 grandi manifestazioni a Milano, a Firenze e a Napoli. La delegazione padovana prenderà parte alla manifestazione di Milano e in preparazione di questo grande evento si stanno tenendo in queste settimane assemblee e attivi unitari.
La decisione di scioperare e di scendere in piazza il 14 giugno è determinata dalla sempre maggiore incertezza sul futuro vista la contrazione della produzione industriale, la perdita di valore del lavoro, l'aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro. Il governo e le imprese non possono scaricare sui lavoratori la nuova crisi che stiamo vivendo: per affrontare la situazione sono necessari investimenti pubblici e privati per l'innovazione, l'ecosostenibilità, l'occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza. Per rilanciare il mercato interno è indispensabile aumentare i salari, ridurre la tassazione, garantire lo stato sociale.
È necessario che il governo e il sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il governo deve adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti e attuare politiche in grado di sostenere gli investimenti industriali. Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e il territorio. Occorre investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una leadership e stanziare incentivi per l'ecosostenibilità del nostro sistema industriale. Per Fim, Fiom e Uilm, le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, sullʼoccupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro e in questo contesto misure, come il reddito di cittadinanza non possono essere sostitutive di questo impegno e soprattutto non possono essere il solo strumento di lotta alla povertà.
Serve subito un cambio di rotta, sia da parte del governo che delle imprese e agire con urgenza sui seguenti elementi: difendere e aumentare l'occupazione con gli investimenti pubblici e privati, per produrre con qualità e sostenibilità sociale e ambientale, per rilanciare settori strategici del paese e dare nuova vita alle aree di crisi; aumentare i salari con i contratti nazionali e di secondo livello, anche attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente; contrastare la precarietà con la stabilizzazione dell'occupazione, applicando i contratti ed estendere i diritti ai lavoratori degli appalti, allargando la rappresentanza e la partecipazione collettiva dei lavoratori; redistribuire la produttività delle nuove tecnologie per creare nuovo lavoro e aumentare i salari, diminuire gli orari di lavoro attraverso le opportunità che la tecnologia mette a disposizione; diminuire le tasse sul lavoro dipendente, stimolare una reale lotta all'evasione, fermando i condoni che premiano i furbi; riformare l'iniqua legge Fornero sulle pensioni, estendere e qualificare gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti salute e istruzione di qualità con la spesa pubblica; investire sulla salute dei lavoratori e sull'ambiente di lavoro, combattere gli infortuni con la prevenzione e la formazione professionale.