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Scioperi alla Imasaf per protestare contro il mancato pagamento della quattordicesima

Alla Imasaf di Cittadella i lavoratori, le RSU, la Fiom di Padova e la Fim di Padova e Rovigo hanno indetto per martedì 11 luglio 2 ore di sciopero con presidio fuori dalla fabbrica, per dare un segnale alla proprietà che ha comunicato che per problemi di liquidità la 14a sarà congelata fino all’autunno e ha informato che sarà necessario procedere con un’ulteriore riorganizzazione del personale dovuta alla condizione finanziaria non felice. Non più tardi di 5 mesi fa c’erano state 23 fuoriuscite concordate  con incentivi per diminuire il numero della forza lavoro.  Lo sciopero di oggi fa parte di un pacchetto di 8 ore di agitazione programmato per luglio, comunicato all’azienda a fine giugno. Le 8 ore di sciopero sono una conseguenza delle comunicazioni dell’azienda, rilasciate il 16 giugno, in merito alla situazione della quattordicesima e dei possibili esuberi.  

L’azienda Imasaf sta vivendo lunghi periodi di crisi da almeno 5 anni e si avvale da tempo dell’utilizzo di ammortizzatori sociali. Questo periodo negativo è legato alla contrazione del mercato delle marmitte conseguenza della crisi sistemica. Negli ultimi anni con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali si è tentato di superare la crisi nella speranza di una ripresa complessiva del mercato. Nell’incontro del 15 giugno l’azienda ha fatto sapere che quella flebile speranza è totalmente sfumata. L’azienda ha comunicato  che lo stabilimento di Cittadella che occupa 210 lavoratori,  con  una potenzialità di oltre un milione di pezzi l’anno, potrà riuscire al massimo a lavorare per poco più del 50% del potenziale produttivo, in base alle richieste del mercato. Da questa situazione è scaturita l’ennesima richiesta della proprietà  per un’ulteriore ridimensionamento della forza lavoro. A questo si unisce pure, a causa della poca liquidità, l’impossibilità a far fronte al pagamento della quattordicesima che sarebbe dovuta essere pagata in questi mesi.  

Marco Distefano della segreteria della FIOM Cgil di Padova dichiara “Nell’assemblea del 22 giugno, i lavoratori della Imasaf hanno dimostrato  l’intenzione ad aderire a forme di agitazione sindacale. Necessità che le due sigle sindacali hanno unitariamente accolto e programmato. Si ribadisce, come già detto all’azienda, che si devono cercare differenti metodi per affrontare l’odierna crisi. Metodi che non prevedano la diminuzione della forza lavoro o il peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Si rifiuta, quindi, di avvallare l’ennesimo taglio dei lavoratori condizionato dalle necessità finanziarie.”

Alessandro Barbiero della FIM Cisl di Padova e Rovigo: “Oltre alle notizie negative che l’azienda ci sta dando, la preoccupazione  è legata anche all’apparente immobilità che impedisce di fare progetti e individuare una prospettiva possibile per il futuro dell’azienda e dei lavoratori. Per anni si è atteso che la fortuna girasse, ma l’attività imprenditoriale deve fondarsi su ben altre basi.”

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