Le 61 morti sul lavoro registrate nei primi 32 giorni del 2018 non posso essere considerati una fatalità né tanto meno un costo sociale accettabile. LA sicurezza sl lavoro non è un diritto di seconda categoria, dev'essere primario e prioritario.
Dopo l'ultimo incidente mortale del 31 gennaio 2018, nel quale ha perso la vita Maurizio Cossu, operaio di 42 anni dipendente della ditta Idrotecnograda, mentre lavorava presso l'acciaieria Aso di Vallese in provincia di Verona, FIOM FIM UILM del Veneto hanno proclamato per lunedì 5 febbraio un'ora di sciopero di tutti i metalmeccanici del Veneto con l'uscita anticipata a fine turno di lavoro o con un'ora di assemblea sciopero secondo le modalità che saranno stabilite dalle singole RSU.
Una prima mobilitazione sul tema della sicurezza era stata già organizzata dopo la morte dei 3 operai intossicati a Milano, per rivendicare il diritto ad un lavoro sicuro e garantito. Le RSU delle aziende metalmeccaniche del padovano avevano indetto scioperi, presidi e assemblee fra venerdì 19 e lunedì 22 gennaio 2018 che avevano raccolto una larghissima adesione proprio perché la sicurezza dev'essere alla base della gestione del lavoro.
E' necessario, ora più che mai continuare a farsi sentire, per rivendicare maggiore sicurezza in tutte le fabbriche, per denunciare questa grave situazione che ha colpito duramente anche la nostra regione in questo inizio d'anno e per non dimenticare le 952 morti sul lavoro registrate fino a novembre 2017, di cui 87, in Veneto. Nel padovano non possiamo dimenticare, fra gli altri, Gezim Haka, operaio di 48 anni della ditta UNICKA srl di San Giorgio.
FIM – CISL, FIOM CGIL, UILM
Padova, 2/02/2018