Oggi si è tenuto lo sciopero di 8 ore con presidio dei dipendenti del Triveneto della CSP spa, un’azienda di consulenza e servizi informatici fondata alla fine degli anni ’70, che attualmente occupa circa 600 lavoratori sul territorio nazionale. La sede di Mestre, presso il Vega, è quella del Triveneto, ma l’azienda è dislocata in tutta Italia: Torino, Milano, Terni, Cosenza, Pescara, Roma e Arezzo sono le altre sedi operative, mentre sede legale aziendale è a Napoli da fine 2017.
La sede di Mestre, ove la rappresentanza sindacale è costituita dalla sola Fiom Cgil, è stata trasferita da Padova da qualche mese. Occupa circa 80 lavoratori, quasi tutti allocati presso clienti distribuiti per tutto il Triveneto, in buon numero presso banche e assicurazioni.
CSP ha in corso una cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per riorganizzazione, iniziata il 7 agosto 2017, che è stata richiesta per circa 130 dipendenti. Tale riorganizzazione si fonda su un ambizioso progetto di riposizionamento dell’azienda sul mercato, del quale l’azienda ne prevedeva il teorico completamento per la fine della cassa integrazione. Dopo mesi di vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcune aziende legate alla CSP, a giugno sono stati emessi provvedimenti di custodia cautelare nei confronti degli amministratori dell’azienda, fra i quali la presidente Claudia Pasqui, per frode fiscale e false fatturazioni con sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro.
Il sequestro dei conti ha determinato il blocco dei pagamenti anche degli stipendi di tutti i dipendenti. Anche se dopo alcuni incontri lo stipendio di giugno è stato pagato al 30% e ieri l’azienda ha annunciato il pagamento di un altro 30%, non c’è nessuna certezza dei tempi di recupero della normalità dei pagamenti. Così i lavoratori potrebbero in breve tempo non avere di che sostenersi, e, come se non bastasse, essendo quasi tutti trasfertisti, non potrebbero nemmeno anticipare le spese che dovrebbero sostenere per recarsi al lavoro. Per questo la Fiom ha chiesto alle Istituzioni Regionali coinvolte e al Ministero dello Sviluppo Economico un incontro urgente per definire un piano di risoluzione della questione.
A chiusura del presidio di oggi Fabio Pozzerle della Fiom di Padova ha dichiarato: “Ribadiamo l’urgenza di un incontro al MISE prima della pausa estiva per riuscire a trovare una soluzione per gli oltre 600 dipendenti della CSP spa che non possono e non devono pagare per le colpe della proprietà soprattutto perché il lavoro non manca. L’azienda non può pensare ad una gestione unilaterale della questione, visto il contesto che si è definito, è necessario avviare un tavolo che veda la presenza anche di una figura terza che sia istituzionale e che possa garantire insieme alle OO.SS. la corretta gestione della situazione aziendale, come se ci si ritrovasse in una condizione di amministrazione straordinaria. In ogni caso la priorità assoluta dev’essere il pagamento degli stipendi dei lavoratori.”
Fiom-Cgil Padova/Ufficio Stampa
Padova, 26 luglio 2018