“Da alcuni anni NIdiL Cgil Padova cerca di supportare i rider non solo nei loro problemi di lavoro, ma anche nei labirinti della burocrazia italiana per quanto riguarda il permesso di soggiorno, i ricongiungimenti familiari e molto altro, stabilendo rapporti che vanno oltre l'attività sindacale. Non ci stupisce e ci preoccupa l'aggressione subita perché non è la prima e, purtroppo, sappiamo che non sarà l’ultima. I rider non vengono solo spesso derubati delle consegne, ma anche dei soldi e delle biciclette. Molto spesso hanno paura di denunciare il fatto per paura di ritorsioni o perché non conoscono i loro diritti e non sanno come farli valere. Anche il prossimo venerdì sera, come accade con cadenza bimensile, saremo nelle piazze del centro cittadino per continuare la nostra attività sindacale a fianco di chi lavora e che chiede solo di essere pagato il giusto e di lavorare in sicurezza.” Ha dichiarato Mirko Romanato, segretario generale del NIdiL padovano, la categoria della Cgil che si occupa delle tipologie di lavoro fuori dalla norma, come spesso sono i Rider, continuando “Oltre al problema delle aggressioni in quanto tali, poi c'è la questione che il lavoratore quando viene aggredito e ferito non è in grado di riprendere la propria attività perché infermo, ma, spesso, non sanno di dover far denuncia o non denunciano per paura e quando vanno in ospedale tendono a dissimulare e a non dichiarare di essere stati aggrediti durante il lavoro, quindi, oltre al danno fisico provocato dall’aggressione si somma il danno economico perché non parte l’infortunio sul lavoro, che è coperto dall’Inail.”
Una delle attività portate avanti dal NIdiL in tutta Italia è proprio quella di fare informazione capillare con i Rider delle maggiori città, sui loro diritti e su cosa spetta loro in caso di infortunio sul lavoro. Questo perché, molte volte, quando fanno gli incidenti e si recano al pronto soccorso non dicono che l’incidente o la caduta sono avvenuti mentre erano al lavoro, ma spesso riportano semplicemente che “erano in bicicletta” e gli operatori sanitari non aprono la procedura INAIL necessaria a riconoscere loro l’infortunio sul lavoro e il trattamento relativo che permetterebbero loro di non perdere del tutto il salario. Ma il lavoro da fare è moltissimo, anche a causa delle barriere e delle incomprensioni linguistiche che spesso rendono la comunicazione molto difficoltosa.
“Per quanto riguarda la frequenza di aggressioni, violenze e furti contro i Rider dobbiamo purtroppo attestare che è piuttosto alta, tanto è vero che per fare fronte ai continui furti delle biciclette, i Rider hanno creato dei gruppi WhatsApp di coordinamento e quando nella chat viene segnalato un furto di bici, tutti i Rider nella zona si attivano per individuare la bicicletta rubata.” Spiega Romanato, aggiungendo “Come NIdiL cerchiamo anche di sensibilizzare la clientela sulle situazioni che si trovano ad affrontare quotidianamente i ciclofattorini, perché quando il cliente pretende che gli sia portata al piano la merce o il cibo, non si rende conto che così costringe il Rider a lasciare la bicicletta incustodita con il rischio di non ritrovarla al suo ritorno e quindi di subire una perdita economica.”
A livello nazionale, per sensibilizzare questa tipologia di lavoratori, NIdiL Cgil sta organizzando una serie di assemblee nei territori. A Padova questa assemblea si terrà il 23 aprile in via Longhin, in sede Cgil, e si discuterà insieme con i Rider presenti di una proposta che le organizzazioni sindacali vogliono portare al tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL del Delivery e cioè la proposta di eliminazione dei pagamenti in contanti, a favore del pagamento elettronico, per limitare il rischio di aggressioni e furti dell’incasso a fine serata, che in questo momento è una delle violenze più frequenti registrate a carico dei Rider.