Momento di svago e verità. Venerdì 22 luglio, alle 18.00, presso il Parco Urbano Termale di Abano Terme, la FP Cgil Padova ha incontrato i genitori dei bambini dei centri per l’infanzia “Prati Colorati” e “Monterosso” per spiegare la situazione delle lavoratrici dopo la decisione dell’Amministrazione Comunale di cambiare l’appalto per la gestione dei due asili nido
Un momento conviviale con educatrici, bambini e i loro genitori. Ma non solo: insieme a loro anche i rappresentanti sindacali della FP Cgil che seguono le lavoratrici degli asili nido “Prati Colorati” e “Monterosso” coinvolte dal cambio d’appalto deciso dall’Amministrazione comunale di Abano Terme che ha deciso di affidare la gestione dei due centri per l’infanzia all’Ente pubblico IPAB SPES.
È quel che è successo, venerdì 22 luglio, alle 18.00 presso l’area vicina alle giostrine del Parco Urbano Termale di Abano Terme, dove la Segretaria Generale della Fp Cgil Padova, Alessandra Stivali, e la Funzionaria della categoria che segue le lavoratrici, Marika Damiani, hanno spiegato ai genitori quel che sta succedendo.
“Una scelta obbligata – ha detto Alessandra Stivali – dopo aver letto la risposta del Sindaco del Comune di Abano che ha parlato, come conseguenza del cambio di appalto, di ‘condizioni contrattuali migliorative’. Abbiamo spiegato, ed è stato piuttosto semplice, che è vero piuttosto il contrario. E' bastato semplicemente confrontare le due situazioni, quella attuale e quella che verrà. Ora, le lavoratrici sono assunte a tempo indeterminato dalla Cooperativa Cosep con un’anzianità di servizio che ha superato i 10 anni maturando quindi gli scatti previsti per un maggior adeguamento economico. Passando alla SPES che, ricordiamolo, è un Ente Pubblico e, come prevede la norma vigente sugli appalti, non è tenuta a garantire alle educatrici il passaggio diretto mantenendo le stesse condizioni contrattuali, le lavoratrici dovranno prima fare e superare un concorso pubblico per poi iniziare un nuovo rapporto di lavoro a tempo determinato (perdendo tutti i benefici economici che avevano maturato) ma con un contratto di tipo privatistico. Sostanzialmente da stabili diventeranno precarie e tutto questo dopo 18 anni di gestione impeccabile degli asili che ha fornito un servizio di qualità, riconosciuto da tutti, alle bambine e bambini di Abano Terme”.
Un incontro a cui erano presenti parecchi genitori, ben consapevoli di quel che sta succedendo, nel corso del quale è stata letta anche una lettera da parte di una delle educatrici che ha raccontato il suo stato d'animo per questa situazione. Questo il passaggio finale della lettera:
"Sono sempre stata un’idealista ed una sognatrice, ho sempre messo l’amore per il mio lavoro davanti alle difficoltà che porta con sé, ma oggi non posso permettermi di rinunciare ad un contratto a tempo indeterminato, non posso rischiare quella piccola sicurezza che mi sono guadagnata con fatica. Chiedere al nuovo ente subentrante di garantirci un lavoro sicuro vorrebbe dire riconoscerci la professionalità con cui abbiamo sempre lavorato, garantire ai bambini e alle famiglie la continuità educativa, tenere insieme la storia dei Nidi e lo sguardo al futuro….e invece mi sento come se la casa in cui sono nata e cresciuta stesse per essere demolita, perché un Nido non è fatto dalle sue pareti, è fatto di relazioni ed incontri".
“Quel che noi chiediamo – ha concluso Alessandra Stivali – è di prorogare l’appalto in scadenza di almeno un altro anno per concederci il tempo di creare le condizioni con SPES affinché questo cambio di appalto non si riveli un totale danno alle lavoratrici e almeno abbiano la garanzia del tempo indeterminato. E riteniamo nostro dovere spiegare ai genitori come stanno le cose”. In allegato la lettera dell'educatrice letta al Parco Urbano Termale
In allegato la lettera dell'educatrice letta venerdì al parco Urbano Termale di Abano