Il penultimo è stato Pio Giaretta, 55 anni, di Carmignano e morto in un cantiere a Piombino Dese il 31 maggio scorso. L’ultimo, invece, è stato Tiziano Pasquali, sessantenne, di Piove di Sacco e perito in un cantiere lungo la A4 nel bresciano martedì 12 giugno. Non accenna a placarsi la strage quotidiana nei luoghi di lavoro, tema a cui il Mattino di Padova dedica il titolo di prima pagina e diverse pagine di approfondimento all’interno.
“I numeri delle morti sul lavoro nel Padovano sono allarmanti. Siamo di fronte a una strage che va affrontata con interventi radicali a partire dalle scuole e dai luoghi di lavoro del territorio. Le istituzioni non possono più girare la testa dall'altra parte” dice Marco Galtarossa, segretario confederale della Cgil di Padova con delega alla sicurezza sul lavoro, in un’intervista sulle pagine del quotidiano padovano che, citando i numeri dell'ultimo report dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering, riporta che la provincia di Padova è la seconda in Veneto (prima Verona con 10, ndr) per numero di morti sul lavoro. In totale sono 29 i decessi. Nel Padovano l'indice di incidenza della mortalità, cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa, è del 9,7. Era del 2,6 lo stesso periodo dello scorso anno.
“Questo è frutto di un sistema lavorativo che si basa sulla flessibilità e sul precariato - spiega ancora Galtarossa - e basta solo pensare ai voucher o ai contratti di lavoro di pochi giorni: che formazione sulla sicurezza viene fatta a questi lavoratori? Oppure al sistema dell'appalto o del subappalto, in cui la riduzione del margine di profitto porta l'impresa a risparmiare sul costo del lavoro e quindi sulle condizioni di sicurezza. E' necessario partire dalla prevenzione e dalla formazione. Come sindacato confederale, insieme alla Cisl e alla Uil, lo chiediamo da tempo. Bisogna fare formazione a partire dalle scuole, perché lì ci sono i futuri lavoratori, e chiaramente sui luoghi di lavoro. Se non cambiamo la cultura continueremo ad aggiornare il numero di morti”.
Sempre ieri, a Torreselle nel Comune di Piombino Dese, nella stessa cava dove 15 giorni fa è morto, cadendo da un’altezza di circa 3 metri, il lavoratore Pio Giaretta, la Fillea Cgil di Padova e Treviso hanno promosso un presidio molto sentito – con un gazebo, bandiere e sindacalisti della Fillea Cgil di Padova e Treviso – per riflettere su quanto successo.
“Questa è una realtà produttiva – dicono i convocatori dell’assemblea, la Segretaria Provinciale della Fillea Cgil di Padova, Barbara Schiavo e il Segretario Generale della Fillea Cgil di Treviso, Gabriele Serraglio – molto complicata, con una miriade di impianti sparsi nel territorio, contratti nazionali applicati diversi a cui si deve aggiungere la parcellizzazione territoriale dei lavoratori delle molte aziende partecipate dal Gruppo Grigolin. È quindi sempre molto difficile riuscire a riunirli. Si aggiunga che non abbiamo certezza che l’azienda abbia dato seguito tra i lavoratori alla nostra richiesta di convocazione. Per cui oggi abbiamo dato vita ad un presidio con l’obiettivo di mettere in evidenza il fatto che ormai esiste l’inaccettabile abitudine alla morte sul lavoro e un desiderio di rimozione della tragedia a cui non possiamo adeguarci. Non è con la rassegnazione che possiamo sconfiggere questo fenomeno che causa ogni anno una vera e propria strage. E non è ammissibile che si riduca sempre tutto ad una tragica fatalità quando invece le norme prevedono che la tragica fatalità non debba nemmeno essere presa in considerazione”.
“Accanto a questo – concludono Schiavo e Serraglio – non giudichiamo positiva neanche la decisione dei vertici aziendali del Gruppo Grigolin di annullare, dopo l’iniziale avvallo, l’incontro previsto alle 14.30 di oggi con noi della Fillea Cgil di Padova e Treviso. Anche per le motivazioni adottate, ossia per rispetto alla vittima nel giorno del suo funerale. Non ci sfugge però che la cosa non ha impedito all’Azienda di proseguire l’attività della Cava che oggi è risultata regolarmente aperta. Vuol dire che riconvocheremo il prossimo incontro in Prefettura”.
Il servizio di Telenordest sul presidio di ieri alla cava di Torreselle