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SCIOPERO GENERALE. A MILANO UNA GRANDE MANIFESTAZIONE.

L'appuntamento era alle 9 in piazza Castello. Sotto la Madonnina sono arrivate le delegazioni provenienti da tutte le Regioni del Nord. Il serpentone del corte è passato tra via Gadio, viale Alemagna e via Pagano ed è terminato all'Arco della Pace.

A partire dalle 10.00, sono iniziati gli interventi di delegate e delegati (compreso Antonio Alaia della Fillea Cgil di Padova) e poi di Tania Scacchetti della Cgil nazionale e Ivana Veronese di Uil nazionale. Alle 11.45 il collegamento con Roma per le conclusioni di Pierpaolo Bombardieri e Maurizio Landini, segretari confederali. 

Secondo Tania Schacchetti “la manovra del governo Draghi non è abbastanza perché non c'è nessun intervento sulla precarietà e le uniche misure continuano a essere quelle di decontribuzione che sappiamo possono aiutare solo parzialmente e sicuramente non invertono una tendenza alla sottoccupazione di alcune categorie di lavoratori".

"Le scelte dal punto di vista fiscale e l'assenza di scelte dal punto di vista pensionistico - ha proseguito Scacchetti - ci dicono che si stanno lasciando indietro ancora una volta i soggetti più deboli. Invece il tema è riconoscere più diritti, certezze previdenziali e ridare potere d'acquisto ai redditi più bassi". Tra i soggetti più fragili e non tutelati secondo i sindacati ci sono i giovani e le donne: "Siamo un paese che deve pensare alla sua ricostruzione. I giovani e le donne sono quelli che hanno pagato di più durante la pandemia ed erano anche quelli che erano più indietro nei tassi di occupazione e nel sistema dei diritti prima della pandemia. Quindi noi siamo in piazza oggi per chiedere scelte nette, coraggiose e diverse. Bisogna contrastare la precarietà, incentivare la partecipazione al mercato del lavoro attraverso forti investimenti, dare fiducia ai giovani e alle donne di questo paese perché dalla loro condizione si può misurare la possibilità di una crescita vera".

L'annuncio dello sciopero

"Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del premier Draghi e del suo esecutivo, la manovra è stata considerata insoddisfacente da entrambe le organizzazioni sindacali - si legge nella nota con cui Cgil e Uil hanno annunciato lo sciopero -, in particolare sul fronte del fisco, delle pensioni, della scuola, delle politiche industriali e del contrasto alle delocalizzazioni, del contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, della non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile".

Andavano date risposte a chi ha patito la crisi sanitaria e poi quella economica. Persone che avrebbero conforto da misure eque, universali - ha rimarcato Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia -. Invece gli interventi sul fisco determinano vantaggi crescenti al crescere del reddito. Il Governo deve ascoltare il malessere del Paese e ascoltare i corpi intermedi. Vogliamo un negoziato vero”.

Chiusura del Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano che ha guidato le parecchie centinaia di lavoratori arrivati con la decina di pullman messi a disposizione dall’organizzazione : “Siamo in tantissimi perché in tantissimi hanno scioperato contro una legge di bilancio che si basa sull’ingiustizia. Questo è un paese in cui il numero di poveri cresce sempre di più: ormai sono 8 milioni i lavoratori, tra giovani e donne soprattutto, che si trovano in una condizione di povertà con redditi inferiori ai 10 mila euro. Eppure per loro questa manovra lascia solo le bricciole o addirittura zero risorse, contro i benefici che raggiungono anche i 900 euro per chi ha invece redditi tra i 40 e i 50 mila euro. E questa è una profonda ingiustizia. Questo è un Paese che si basa sul precariato, sul lavoro povero, sul disagio e su una riforma delle pensioni che è stata fatta sulla pelle dei lavoratori: una grande finanziaria, fatta con la legge Fornero, che ha penalizzato tanta gente. Una legge che non riconosce un futuro pensionistico ai giovani e alle donne e che invece non tocca chi non paga le tasse ed evade il fisco. È ora di dire basta a queste disuguaglianze. Le risorse della legge di bilancio e che arrivano dall’Europa devono andare a favore di lavoratori e pensionati, a partire da quelli più poveri”.

Nel video, una carrellata di foto della manifestazione

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