Tornerà ad essere centro pulsante del quartiere Portello, tra circa un mese, il centro sociale del Portello di via Coletti e verrà intitolato a Maria Zonta, storica partigiana del quartiere, scomparsa nel 2001. A presentare il nuovo corso e le funzioni ampliate dello stabile, insieme all'assessore Francesca Benciolini e i rappresentanti di Auser, Associazione Progetto Portello, Consulta del Quartiere Centro, Udu e Rete degli Studenti Medi, c’erano anche il Segretario Confederale della Cgil di Padova Marco Galtarossa e il Segretario Generale dello Spi Cgil di Padova che hanno spiegato il ruolo del sindacato in questo progetto per far tornare a vivere uno spazio che fino alla fine degli anni 60 – cioè fino a quando al Portello c'era la Nave, la struttura che ospitava i poveri –era il luogo dove c'erano le docce pubbliche. Poi è diventato la sede del consiglio di quartiere, centro sociale, centro anziani fino alla gestione dell'Auser, interrotta nel 2019 dalla pandemia e dalla necessità di una ristrutturazione. Un’occasione presa al balzo dall’amministrazione comunale che ne ha approfittato per rilanciare il luogo, facendo rete con tutte le associazioni citate per riportarlo, quando verranno terminati i lavori di risitemazione, a nuova vita.
“Da parte della Cgil di Padova – ha detto il Segretario Confederale Marco Galtarossa - c’è stata un’adesione convinta a questo progetto per un luogo come il Portello che negli anni è molto cambiato e che ora vede, oltre alla presenza di famiglie storiche, anche il polo universitario e cioè tante studentesse e studenti. Un quartiere quindi dove c’era l’esigenza di uno spazio in grado di attrarre sia giovani che anziani, diventando quindi luogo di confronto intergenerazionale, ma che potesse servire anche ai lavoratori, in particolare ai rider che sono molto presenti in zona. L’idea era quindi di creare una base per loro, dove trovare ristoro, un luogo dove riscaldarsi d’inverno o dove trovare un po’ di aria fresca d’estate. Ma non solo: qui vorremmo impiantare anche una ciclofficina dove fare anche corsi di riparazione. Senza considerare che potrebbe essere anche un luogo dove i riders potrebbero trovare utili informazioni riguardo ai loro diritti”.
“Ringrazio l’amministrazione comunale – gli ha fatto eco il Segretario Generale dello Spi Cgil Padova, Alessandro Chiavelli – per la disponibilità dimostrata davanti a quella che è stata un’idea dello Spi Cgil, ossia la creazione di uno spazio di confronto fra le generazioni presenti in quartiere, ossia i tanti anziani e i tanti giovani che vivono al Portello. Uno spazio dove superare gli stereotipi che li vogliono su posizioni inconciliabili e contrapposte e che al contrario li veda collaborare per il bene del territorio cittadino. Siamo certi che questo Centro Sociale riprenderà vita e potrà diventare un punto di riferimento per le tante associazioni che vivacizzano la vita del quartiere. Noi ci crediamo e ci daremo da fare affinché le cose vadano in questo senso”.