Davvero tantissime persone, almeno qualche migliaia, alla manifestazione organizzata, nella mattina di sabato 9 aprile, da Covesap, il coordinamento di comitati spontanei di cittadini per la sanità pubblica, a cui hanno dato il loro deciso apporto, a livello regionale, anche la Cgil e la Uil.
Uguaglianza dell'accesso alle cure, stop alle esternalizzazioni e privatizzazioni dei servizi socio-sanitari, no al depotenziamento degli ospedali periferici, no all'aumento delle spese militari a vantaggio di maggiori risorse destinate alle categorie più fragili: queste alcune delle tante richieste contenute negli slogan dei partecipanti che dopo essersi radunati alle 09.30 nel Piazzale della Stazione di Padova, sono partiti in un lunghissimo corteo che snodandosi per le vie della città ha raggiunto la Prefettura di Padova, in Piazza Antenore, dove si sono alternati i rappresentanti delle tante associazioni promotrici della manifestazione. Per la Cgil, è intervenuto il Segretario Confederale Regionale Paolo Righetti.
"Emergenze climatiche, inquinamento dell'ambiente e del territorio, pandemie, precarietà e sfruttamento sul lavoro, evoluzione demografica - avevano dichiarato, alla vigilia della manifestazione, lo stesso Paolo Righetti (Cgil Veneto) e Mario Ragno (Uil Veneto) - hanno determinato un forte incremento dei danni alla salute, delle patologie sanitarie, del disagio sociale, dei bisogni di cura, riabilitazione e assistenza. Per questo il potenziamento dell'intero sistema sociosanitario pubblico, delle attività di prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, delle strutture ospedaliere e intermedie, della filiera dei servizi territoriali, residenziali e domiciliari, della medicina di base, dell'integrazione sociosanitaria, deve ridiventare una priorità del quadro politico, istituzionale e amministrativo a tutti i livelli".
E avevano proseguito: "Rafforzare il Sistema Pubblico è la condizione indispensabile per garantire l'erogazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e dei Leps (Livelli essenziali delle prestazioni), l'accesso universale e a costi sostenibili ai servizi e alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, anche e soprattutto ai territori più interni e periferici e alle persone anziane, non autosufficienti, disabili, con maggiori fragilità. Insomma, l'obiettivo irrinunciabile è garantire a tutti e in modo omogeneo: il diritto alla salute, all'inclusione e alla protezione sociale. Anche qui, nel "virtuoso" Veneto, perché anche in questa Regione si è sviluppato nel tempo un arretramento nella qualità dei servizi, delle prestazioni e delle condizioni di lavoro, un allungamento dei tempi di attesa, e un conseguente processo di strisciante privatizzazione".
E concluso richiamando tutti alle proprie responsabilità: "A governo e Regione, ognuno per le sue competenze e titolarità, chiediamo pertanto: il pieno utilizzo di tutte le risorse e la realizzazione di tutte le misure previste dal PNRR; l'incremento strutturale dei diversi fondi nazionali (a partire dal Fondo Sanitario Nazionale) e dei sostegni economici integrativi dal Bilancio regionale; un Piano straordinario di assunzioni e l'urgente riprogrammazione dei diversi fabbisogni professionali, superando i vincoli tuttora esistenti; una rapida ridefinizione a livello nazionale e regionale della normativa, della programmazione e dell'assetto organizzativo del sistema sociosanitario, coerente con queste esigenze e priorità".
Nel filmato l'intervento della Segretaria Confederale della Cgil di Padova, Palma Sergio, ai margini del raduno dei manifestanti prima della partenza.