Lavoratrici e lavoratori delle Biblioteche e delle aule didattiche dell’Università di Padova hanno manifestato ieri mattina davanti a Palazzo del Bo, annunciando il blocco totale del lavoro supplementare fino a quando l’azienda che ha in appalto il servizio, la Euro&Promos FM s.p.a., non riconoscerà i loro diritti.
Sono circa 30 studentesse e studenti lavoratori, neolaureati e dottorandi che lavorano in appalto presso le biblioteche e le aule didattiche dell’Università di Padova. Nel loro contratto sono previste dalle 3 alle 10 ore settimanali, spesso concentrate in un unico giorno, eppure quasi tutti ne lavorano molte di più, anche fino a 38 ore settimanali, 6 giorni su 7.
“Non si tratta di picchi di lavoro saltuari, ma di una prassi consolidata – spiega Marquidas Moccia, Segretaria generale Filcams Cgil Padova – Questi giovani lavoratori vivono quindi in uno stato di costante precarietà e incertezza, con contratti che non corrispondono al lavoro effettivo che svolgono. Il 29 novembre tutti loro hanno aderito in maniera compatta allo sciopero ed oggi chiedono, insieme alla Filcams di aprire una trattativa con l’azienda, e con l’Università a cui abbiamo chiesto un incontro in quanto committente, per stabilizzare le ore e adottare un corretto inquadramento rispetto alle mansioni. Stato d’agitazione e blocco del lavoro supplementare continueranno fino a quando non verrà organizzato un incontro con l’azienda”.
Alessio Odoni, Segreteria regionale Filcams Cgil Veneto: “Si tratta di dinamiche che si verificano sempre più spesso all'interno della nostra categoria. Il sistema degli appalti scarica sulle lavoratrici e sui lavoratori la competitività delle imprese stesse, comprimendo verso il basso le tutele e i salari di chi lavora nel settore, sia che si tratti di appalti pubblici che di appalti privati".
Tiziana Basso: “Da tempo sosteniamo che, quando c’è un appalto, l’azienda committente deve essere responsabile sia dal punto di vista dei contratti applicati sia per quanto riguarda salute e sicurezza dei lavoratori in appalto. Sollecitiamo ancora una volta l’Università di Padova, che in questo caso è il committente dell’appalto, ad affrontata al meglio la situazione. Siamo certi che verranno trovate delle soluzioni alla precarietà e al disagio vissuti da questi lavoratori, che molto spesso sono studenti iscritti proprio a Padova che, con fatica e sacrificio, cercano di mantenersi gli studi lavorando”.
Il servizio di Telenordest sulla protesta di ieri davanti al Bo'