Sciopero Lavoratori della Sicurezza
Oggi sciopero unitario degli addetti al Servizio di Vigilanza, armata e non, per il Rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale fermo da 5 anni. A Padova tra i 400 e i 500 i lavoratori interessati. Cristian Vicoletti, Filcams Cgil Padova: “Si tratta di lavoratori con buste paga che si aggirano intorno ai mille euro lordi, costretti agli straordinari per sopravvivere e che nel tempo sono diventati fondamentali per garantire servizi a beneficio della collettività"
"La proposta delle Associazioni Datoriali di dare loro un aumento di soli 30 euro è un autentico schiaffo in faccia”
Incrociano le braccia oggi, il 24 dicembre, la vigilia di Natale, un giorno piuttosto inconsueto per scioperare. È quanto faranno a livello nazionale gli addetti al Servizio di Vigilanza, armata e non, decisi ad aderire allo sciopero unitario indetto da Cgil Cisl e Uil per oggi, al fine di superare l’impasse per il Rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale ormai fermo da più di 5 anni e dopo la proposta da parte delle parti datoriali di concedere loro un aumento di soli 30 euro.
“Una proposta irricevibile – dice Cristian Vicoletti della Filcams Cgil di Padova – che non prende minimamente in considerazione di come in questi anni e anche a causa della pandemia in corso, il lavoro di Vigilanza sia profondamente cambiato. Ormai la figura tipica del lavoratore non è più quella del metronotte che passava e lasciava un bigliettino nelle saracinesche degli esercizi commerciali a testimonianza del suo controllo. Ormai i vigilanti garantiscono un servizio di sorveglianza in ogni luogo pubblico, dagli ospedali, ai tribunali passando per gli uffici pubblici degli enti e delle agenzie territoriali. Un servizio che con la pandemia si è reso ancora più necessario e che ha esposto i lavoratori ad ancora maggiori pericoli rispetto a quelli già normalmente connaturati a questo particolare tipo di lavoro. Ma tutto questo alle parti datoriali non interessa”.
“A Padova – conclude il sindacalista della Cgil – saranno tra i 400 e i 500 gli addetti coinvolti (in Italia sono circa 100 mila) e hanno buste paga che si aggirano intorno ai mille euro lordi. Praticamente, senza gli straordinari, i servizi notturni e gli indennizzi legati alla loro enorme flessibilità non riuscirebbero letteralmente a sopravvivere. Per questo la proposta di un aumento di soli 30 euro è uno schiaffo in faccia alle loro rivendicazioni. Lo sciopero è rimasta la loro ultima arma a disposizione per ottenere maggiore considerazione e rispetto”.