Imagoeconomica cassiera
Marquidas Moccia, Filcams Cgil Padova: “I lavoratori dei supermercati e del commercio esprimono forte preoccupazione per la mancanza di controlli che regolino l'ingresso agli esercizi commerciali: non ha senso indicare il numero massimo di clienti senza prevedere nessun controllo. Con la chiusura dei centri commerciali si rischiano pericolosi assembramenti ai negozi di arredamento, elettronica, abbigliamento di media e grande metratura presenti in città”
“La salute dei cittadini è l'obiettivo per cui, tutti, facciamo tanti sacrifici. Anche i lavoratori dei supermercati e del commercio sono cittadini come tutti ma si trovano nella scomoda posizione di essere testimoni e vittime di comportamenti irresponsabili e di aggressioni verbali. Succede spesso, ad esempio, quando chiedono ad alcuni clienti il rispetto delle regole ed invitano ad evitare assembramenti. Che però si creano in quanto non è previsto nessuno controlla agli ingressi atto a contingentare le entrate. E francamente tutto ciò è ridicolo: indicare il numero massimo di clienti ammessi in un negozio senza alcun controllo non ha senso”.
È netta, Marquidas Moccia, Segretaria Generale della Filcams Cgil di Padova e lancia l'allarme: “Il DPCM del 3 novembre che impone la chiusura dei centri commerciali, ad eccezione dei supermercati, di farmacie edicole e tabacchi al loro interno, rischia di creare situazioni di pericoloso assembramento nei negozi di grandi e medie metrature al di fuori che rimarranno comunque aperti. Parliamo dei grandi negozi di arredamento, elettronica di consumo, abbigliamento per fare degli esempi. “
“Per questo – aggiunge la sindacalista – abbiamo avvisato le aziende, allertato lo SPISAL e chiesto al Prefetto un suo intervento. Anche a livello regionale CGIL CISL E UIL si sono attivate per richiedere attenzione al Presidente Zaia. Noi, questo week end, saremo in giro per osservare con i nostri occhi la situazione. E i nostri lavoratori sono pronti a segnalare le situazioni di pericolo e mancata sorveglianza.”
“È bene ricordare – conclude Marquidas Moccia – che le misure adottate dal Governo per il contenimento della pandemia vanno sostenute dall’azione responsabile di tutti, affinché si possa tornare, quanto prima, ad una vita normale. I lavoratori, soprattutto quelli dei settori più colpiti dalle restrizioni, vivono da marzo enormi difficoltà economiche e rischiano di non trovare il loro posto di lavoro al termine del blocco dei licenziamenti. Le misure di sostegno devono arrivare in tempi rapidi, senza intoppi perché le famiglie non sono in grado di sostenere altre attese lunghissime che potrebbero alzare il livello di tensione sociale. Abbiamo bisogno di coesione e non di spaccature nel nostro paese. È l’ora della responsabilità”.