La vertenza di Acc Wanbao si è aperta ormai due anni fa con la drammatica e ingiustificata decisione della multinazionale cinese di licenziare 90 tra lavoratori e lavoratrici nel settembre del 2018, alla quale è poi seguita la dichiarazione di abbandono della fabbrica Bellunese e la sua chiusura nel settembre del 2019.
A partire da quella data la mobilitazione e la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici è stata incessante e
ha coinvolto l'intera provincia di Belluno e che ha avuto il suo apice nello sciopero generale provinciale di tutta la categoria dei metalmeccanici del 10 dicembre 2019 e con la grande manifestazione che ha visto la partecipazione di migliaia di lavoratori provenienti anche da tutte le altre province del Veneto.
La straordinaria stagione di lotta ha portato alla decisione, per nulla scontata, da parte del Ministero dello sviluppo economico di nominare lo scorso 19 maggio un commissario straordinario, unica soluzione praticabile per arrivare al salvataggio e al rilancio dello storico stabilimento bellunese che produce motori per la refrigerazione domestica.+
“Siamo sopravvissuti a questa ennesima crisi, che ha seguito quella del 2014, perché ci siamo orgogliosamente uniti in una comunità basata su valori forti e condivisi, competenza, lavoro, solidarietà, trasparenza e integrazione con il territorio, di cui costituiamo un patrimonio culturale prezioso. Oggi crediamo di poter dire di essere il simbolo di una fabbrica del novecento che non si è chiusa nella nostalgia, ma ha saputo rinnovarsi nell'esercizio corale della responsabilità e della partecipazione.” ha dichiarato Stefano Bona, segretario generale della Fiom Cgil di Belluno.
Negli scorsi giorni sono state siglate due intese fondamentali con il commissario finalizzate a condividere la strategia per assicurare le migliori prospettive per la cessione degli asset aziendali ad un affidabile investitore internazionale. La prima intesa riguarda la riassunzione con contratto a tempo indeterminato di 18 tra lavoratrici e lavoratori licenziati da Wanbao nel settembre del 2018.
Oggi, 19 giugno, rientrano i primi 12 lavoratori ai quali seguiranno altri 6 entro l'11 luglio.
“Come Fiom abbiamo sempre sostenuto, e oggi ne abbiamo la riprova, che i licenziamenti erano ingiustificati e inutili, al di là del loro impatto sociale devastante. Oggi per la ripartenza e il rilancio dell'azienda, elemento imprescindibile è riportare in fabbrica le lavoratrici e i lavoratori con il loro insostituibile bagaglio di conoscenze e professionalità” ha commentato Stefano Bona “Queste riassunzioni hanno per noi un enorme significato perché da un lato si sutura una ferita comunitaria dando riparo a una scelta divisiva e di sfiducia nei confronti dello stabilimento simbolo della Valbelluna, dall'altro si ribadisce che la rinascita e il rilancio passano necessariamente attraverso il lavoro e il suo valore motore insostituibile in qualsiasi impresa con il bagaglio di competenze, passione e dignità che ogni lavoratore si porta dietro.”
La seconda intesa riguarda l’istituzione del comitato di gestione aziendale che, richiamando lo spirito dell'art. 46 della Costituzione valorizzerà il concorso dei lavoratori e delle loro rappresentanze al governo dell'azienda nel momento più impegnativo della sua storia.
ACC IS BACK ACC È TORNATA è lo slogan che sindacato e lavoratori si sono dati per affrontare questa ennesima sfida difficile da vincere in uno scenario economico lacerato dalla peggior crisi dal Novecento ad oggi.
Per la comunità Bellunese questa è l'ennesima occasione per dimostrare come già nel 2014, la sua forza memorabile, tipica di chi si misura con la montagna; lo sguardo teso a traguardare un orizzonte elevato, il passo esperto e inesausto a misurare il terreno.
Belluno, 19/06/2020