Filt Cgil Padova: “Quanto sta avvenendo ai lavoratori di LGT Italia è la dimostrazione dell’opacità e illegalità diffusa che si cela dietro al sistema degli appalti dove i lavoratori sono vittime e si ignora quanto stabiliscono le Istituzioni, le Unità di Crisi Aziendali e i protocolli di legalità”
“Chiediamo alla magistratura di vigilare su quanto sta accadendo come già fatto in situazioni simili in altri comparti della distribuzione e logistica in Italia perché rileviamo molti aspetti penalmente rilevanti”
Davvero un Natale poco sereno quello che passeranno una quarantina di lavoratori (e relative famiglie) alle dipendenze di LGT Italia srl, società con sede legale a Brescia che lavora in appalto presso l’Interporto di Padova e si occupa della logistica per la distribuzione della ricambistica auto per conto del gruppo AUTODIS Italia, multinazionale a capitale francese che conta 9 stabilimenti dislocati nel centro-nord Italia e di fatto, con l’acquisizione di diverse società del settore tra cui la Ricauto di Padova, ha in mano il mercato della distribuzione della ricambistica in Italia. E tutto questo perché AUTODIS Italia ha gettato la maschera e dopo un tira e molla durato mesi ha deciso di non prorogare l’appalto a LGT Italia, ma solo per lo stabilimento di Padova e non in quelli di Modena e Brescia dove invece la collaborazione continuerà come se nulla fosse accaduto. Significa che dal primo gennaio del nuovo anno i lavoratori padovani saranno lasciati a casa e tanti auguri.
“Tutto questo – spiega Massimo Cognolatto, Segretario Generale della Filt Cgil Padova – non accade per caso e forse bisogna spiegare cosa c’è a monte di questa situazione. Innanzitutto, come sindacato entriamo in contatto con questa quarantina di lavoratori, precedentemente seguiti da un’altra organizzazione sindacale, nei primi di agosto di quest’anno quando ancora lavoravano in subappalto per un’altra società, la Transport srl e come prima cosa impugniamo l’ultimo accordo sindacale di cambio d’appalto evidenziando gravi irregolarità. Transport, incapace di ottemperare agli obblighi e di pagare gli stipendi ai lavoratori, poco dopo, viene estromessa dalla gestione operativa del magazzino che passa in capo a LGT Italia. Noi portiamo la vertenza in Regione, viene convocato l’Unità di Crisi aziendali, LGT si dichiara responsabile delle pendenze arretrate (retribuzioni maturate e non godute, differenze retributive per complessivi 150 mila Euro più altre voci da quantificare) ma all’interno del tavolo emerge tuttavia la volontà di AUTODIS di interrompere l’affidamento a LGT. E questo solo a Padova, non a Modena o a Brescia dove la partnership continua nonostante ci vengano segnalate violazioni ben più gravi”.
“Non sfugge – attacca Cognolatto – che questa marcia indietro avvenga casualmente solo qui a Padova, appena subito dopo che il cantiere è stato sindacalizzato e i lavoratori si sono tutti iscritti alla Filt Cgil di Padova. Ci giungono voci che in queste ultime settimane pare che LGT Italia abbia operato in trasformazioni societari funzionali alla elusione delle responsabilità, ha dato disdetta dei locali ove era sita senza tuttavia indicare una collocazione alternativa. Accanto a questo, evidenti sono anche le responsabilità della committenza, il ruolo, le interferenze svolte dalla stessa ed è per questo oggi siamo andati a protestare proprio davanti a Ricoauto/AUTODIS che fa parte del gruppo. L’entità delle pendenze ancora sul tavolo indica chiaramente e in maniera intuitiva la gravità dello sfruttamento subito dai lavoratori e a tal proposito di riserviamo di trasferire gli elementi di nostra conoscenza alla magistratura competente”.
“Siamo convinti – conclude il Segretario Generale della Filt Cgil Padova – che non sia ammissibile in uno Stato di Diritto che a rimetterci sia sempre l’ultimo anello della catena, cioè i lavoratori che possono venire sostituiti come i pezzi di ricambio che distribuiscono e tutto questo per garantire business di aziende multinazionali che si spartiscono gli utili! Facciamo appello alla responsabilità sociale delle imprese per cui rivendichiamo l’assunzione diretta in capo a Ricauto/AUTODIS dei lavoratori, unica strada per garantire la piena esigibilità dei patti. E chiediamo alle Istituzioni di non lasciarci soli in questa battaglia perché qui è in gioco anche la loro credibilità”.
Il servizio di Telenordest su quanto sta avvenendo ai lavoratori della LGT Italia srl