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Magazzini Arco Spedizioni in Zona Industriale a Padova e in tutto il Veneto: lavoratori in stato di agitazione per il rispetto dei propri diritti

Filt Cgil Padova: “Inaccettabile che a pagare il sistema malato degli appalti siano ancora una volta i lavoratori. Arco Spedizioni si prenda le sue responsabilità e regoli la loro situazione: attendono ancora il cedolino di agosto, le spettanze di fine rapporto con TFR, tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi residui da agosto 2021”

“Di una cosa devono stare sicuri ad Arco Spedizioni: non permetteremo che la cattiva gestione degli appalti ricada ancora una volta sui lavoratori. Si prendano le loro responsabilità e agiscano da società seria. È ora di finirla con questo gioco sleale dove a vincere è sempre il profitto di pochi e a perdere sono sempre i lavoratori!”. Ha perso la pazienza ma resta sempre molto determinato, Andrea Rizzo della Segreteria Provinciale della Filt Cgil di Padova, quando spiega la vicenda che vede coinvolti una trentina di lavoratori impiegati ai magazzini Arco Spedizioni di Via Inghilterra in zona industriale a Padova e nel resto del Veneto.

“Una vicenda che inizia questa estate, ad agosto – premette il sindacalista padovano – quando Mizar, la società che gestiva i magazzino in Veneto di Arco Spedizioni, la società committente, sparisce lasciando tutti sorpresi e a piedi. E non è un modo dire: i loro dirigenti spariscono veramente e nessuno sa che fine hanno fatto. Una cosa a cui non ci si abitua mai ma non infrequente nel mondo degli appalti nel settore della logistica. A quel punto, subentra un'altra società, la Novalog, mentre Arco Spedizioni, come prevede la legge, dopo un lungo e acceso confronto, dà la disponibilità ad intervenire in surroga coprendo le spettanze dovute ai lavoratori in relazione a insolvenze delle gestioni operative precedenti”.

“Ora: siamo a gennaio – continua Andrea Rizzo – e la situazione non è stata ancora risolta e i lavoratori sono decisamente arrabbiati. Inutile dire che hanno totalmente ragione. Il nodo dello scontro è che Arco Spedizioni ha versato gli stipendi netti di agosto, senza però dare loro il cedolino, cioè senza la busta paga che attesti la loro posizione fiscale. Oltre a questo, sono anche in attesa delle spettanze di fine rapporto con TFR, i ratei della tredicesima e quattordicesima, le ferie e i permessi residui da agosto 2021. E li vogliono perché hanno già pagato sulla loro pelle la cattiva gestione degli appalti e non sono più disposti a concedere nulla”.

“Per cui – conclude il sindacalista della Filt Cgil – abbiamo proclamato lo stato di agitazione e continuerà finché Arco Spedizioni risolverà la loro situazione e si prenderà le proprie responsabilità. Di fatto, dopo più di 5 mesi, Arco Spedizioni non ha facilitato in alcun modo il recupero dei documenti utili a riconoscere il credito residuo e troviamo assurdo che possano pensare di aver risolto le loro incombenze versando solo lo stipendio netto di agosto e spettanze di fine rapporto, senza rilasciare nessun cedolino. Secondo noi equivale ad averli pagati in modo non regolare, il che rende la loro situazione ingiustificabile. In realtà, sarebbe ora che Arco Spedizioni decidesse di assumere direttamente lei questi lavoratori ponendo fine a questo assurdo sistema degli appalti che alla lunga penalizza anche loro, non solo i lavoratori. E questo vale a maggior ragione se consideriamo che nei loro cantieri, negli anni, ne abbiamo viste di tutti i colori”.

Si allega articolo del Gazzettino di Padova sulla vicenda

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