Durante la conferenza stampa organizzata il 24 agosto 2021 presso la sala Anziani del Comune di Padova dalla Fiom Cgil Padova e da Adl Cobas Padova, le organizzazioni sindacali hanno voluto denunciare sia la condizione in cui versano una decina di lavoratori da loro rappresentati, che erano occupati in nero all’interno di Grafica Veneta attraverso BM services, che illustrare le iniziative previste sul territorio per le prossime settimane sul territorio.
Per tenere viva l’attenzione sulla vertenza Grafica Veneta/Bm Services, che coinvolge oltre una trentina di lavoratori stranieri, si è deciso di indire iniziative a sostegno della lotta, dopo l’ultimo tavolo in prefettura riguardante sia la situazione dei 24 lavoratori rappresentati da Adl Cobas e Fiom Cgil di Padova che lo sfruttamento della manodopera e del lavoro nero che riguarda sia Grafica Veneta che Barizza International.
A partire dalla prossima settimana sarà, quindi, allestito un presidio permanente davanti ai cancelli di Grafica Veneta al quale prederanno parte entrambi i sindacati e i lavoratori coinvolti, per ricordare all’azienda che le organizzazioni sindacali non cederanno di un passo fino ad arrivare ad una risoluzione di questa vertenza che porti finalmente giustizia.
Inoltre saranno avviate delle azioni di sensibilizzazione che coinvolgeranno intellettuali, scrittori, scrittrici, politici/che, esponenti del mondo cattolico e laico per sostenere la causa e ricordare all’opinione pubblica che la cultura non può essere ennesimo veicolo di sfruttamento e che situazioni come quella scoperchiata in queste settimane, non possono essere tollerate né messe sotto traccia.
Queste iniziative di lotta e di sensibilizzazione andranno a corredo dell’istanza di un ulteriore tavolo di confronto richiesto in prefettura che dovrà riguardare, come chiesto da Fiom Cgil e Adl Cobas, oltre che le istituzioni, anche l’amministratore giudiziale della BM services sas, gli avvocati della BM services sas e i rappresentanti di Grafica Veneta e di Barizza international, le due realtà principali per cui la Bm services forniva lavoratori in appalto nel padovano.
Questo tavolo “allargato” è necessario per riuscire a chiarire tutte le sfaccettature della vicenda, a cui quotidianamente si aggiungono nuovi aspetti, sempre più incredibili, e per poter procedere con le richieste di cassa integrazione per i lavoratori stranieri che operavano in Veneto e che, nonostante siano ancora in capo a BM services, non stanno più lavorando dopo l’arresto dei proprietari dell’azienda.
“Questa vertenza è fra le più gravi che abbiamo affrontato perché parla di lavoro nero, di pestaggi, di sfruttamento. Parla di aziende che non vogliono riconoscere le proprie responsabilità e di un sistema industriale malato e distruttivo. Noi non abbiamo intenzione di ignorare la situazione e faremo in modo che nessuno giri le spalle di fronte a questa realtà e a questi lavoratori. Il presidio è un primo atto, dovuto e necessario, dal quale partiremo per far partire tutta una serie di iniziative che coinvolgeranno oltre ai sindacati, lavoratori, lavoratrici, scrittori e scrittrici, intellettuali e tuttә coloro stanno dimostrando interesse e sdegno per questa vicenda. I soggetti responsabili sono ben identificati e sono BM services, Grafica Veneta e Barizza International che devono rispondere del loro operato sia nei confronti di questi lavoratori che verso l’opinione pubblica. Per quanto riguarda il resto sarà la magistratura che farà il suo corso e definirà le pene e le responsabilità legali di ognuno di coloro che sono coinvolti. Noi siamo preoccupati per le condizioni materiali dei 24 lavoratori e riteniamo necessario costituire, anche con le istituzioni locali, un cordone di sostentamento e di tutela per loro ed è per questo che ci aspettiamo al più presto la convocazione del tavolo, richeisto al Prefetto durante l’ultimo incontro, per poter discutere del lavoro in appalto, che al momento è sospeso e della conseguente domanda di cassa integrazione che è sempre più urgente per i lavoratori. Ricordiamo, inoltre, che le aziende coinvolte hanno un debito nei confronti di questi lavoratori che sono stati vessati e sfruttati per il loro tornaconto, quindi, noi crediamo che sia cosa giusta che vengano internalizzati, ma per il momento, come sappiamo, le posizioni di Grafica Veneta sono molto distanti da questo tipo di soluzione.” Questo ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova, al termine della conferenza stampa.