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Un nuovo studio del Caaf Cgil. 200 euro una tantum: in provincia di Padova il 91% di lavoratori e pensionati ne ha diritto

Aldo Marturano, Cgil: “Uno studio che dimostra quanto siano fondate le ragioni della vertenza con il Governo che stiamo portando avanti. Servono misure strutturali e non una tantum che affrontino alla radice il problema del basso livello di salari e pensioni. Necessaria una vera lotta alla precarietà, una riforma fiscale nel segno dell'equità e una maggiore attenzione verso donne e giovani"

“L’idea alla base di questo studio è molto semplice: volevamo andare a vedere, quanti tra i dipendenti e pensionati che si rivolgono a noi per la compilazione del loro 730, hanno diritto ai 200 euro previsti dal Governo nel DDL Aiuti, ossia quanti di loro sono sostanzialmente sotto i 35 mila euro all’anno, tetto entro il quale si ha diritto alla misura. Ebbene: sostanzialmente in un campione composto da 48 520 dichiarazioni dei redditi, prevedibilmente circa l’80% del totale che si registrerà alla fine della campagna fiscale, ben circa il 91% della totalità del campione composto da lavoratrici e lavoratori dipendenti insieme a pensionate e pensionati, ha diritto ai 200 euro (graf 1). Percentuale che si abbassa leggermente, all’87,5% (graf 2), se consideriamo solo chi lavora, sale quasi al 98%, praticamente la totalità, se guardiamo i giovani, cioè lavoratrici e lavoratori under 35 anni (graf 3) ed è del 95,34% se guardiamo coloro che vivono con la pensione (graf 4)”. È così che Lisa Contegiacomo, Amministratrice Delegata del Caaf Cgil Padova, presenta una nuova analisi da cui emerge che la quasi totalità delle cittadine e cittadini della provincia di Padova che si rivolgono al servizio fiscale della Cgil per la compilazione della propria dichiarazione dei redditi, avrà diritto al bonus di 200 euro previsto per luglio.

“Guardando solo ai redditi di lavoro dipendente – precisa Lisa Contegiacomo – la percentuale delle lavoratrici e lavoratori della nostra provincia che ha diritto al bonus è sostanzialmente in linea con quella nazionale, l’87,5% contro l’85%. Un leggero scostamento del 2,5% dovuto probabilmente al fatto che ci mancano ancora circa il 20% dei 730 per completare l’archivio e il dato deve ancora assestarsi. Andando poi a vedere quel che succede all’interno delle varie categorie lavorative, al grafico 5, notiamo che, tolti i lavoratori del settore bancario e assicurativo cui “solo” il 41,7% ha diritto al bonus, quasi tutte le altre categorie stanno intorno al 90% degli aventi diritto. In particolare, chi lavora nel commercio o terziario, ben il 97,40%, che è un settore che comprende coloro che lavorano nel turismo, nella ristorazione, nell’industria alimentare ma anche le badanti e questo, visto il basso livello del loro salario, sicuramente influisce nella media. Dopo di loro ci sono i lavoratori del settore agricolo, il 96,77%, dell’edilizia e del legno, il 95,78%, e “i non rilevati” ossia i precari al 95,04%”.

“Infine – conclude l’Amministratrice Delegata del Caaf Cgil Padova – con l’ultimo grafico, il n 6, dimostriamo come, nonostante l’aggiunta di quella che possiamo considerare a tutti gli effetti una “pecetta”, cioè un cerotto, se facciamo riferimento alla legge di stabilità varata a fine anno dal Governo, questa non è ancora sufficiente a colmare il gap con i benefici spettanti ai redditi superiori ai 35 mila euro. Insomma: una misura indubbiamente positiva ma ancora incapace a garantire una vera equità fiscale”.

“Proprio quest’ultimo grafico – interviene il Segretario Generale della Cgil di Padova, Aldo Marturano – dimostra quanto fossero fondate le nostre critiche alla manovra finanziaria del Governo visto che evidenzia che neanche l'aggiunta del bonus di 200 euro arriva a compensare il vantaggio fiscale ottenuto dai redditi medio alti. Tema quello della povertà che spesso abbiamo sollevato e che anche uno studio del Ministero del Lavoro, a inizio anno, aveva confermato. In particolare a soffrire è il terziario, un settore che anche nella nostra provincia occupa una fetta consistente di dipendenti, tra cui tantissime donne e giovani, che non a caso sono tra coloro che soffrono di più. Impressiona il dato sui giovani che conferma quanto già rivelato da uno studio della Fondazione Di Vittorio che colloca gli under 35 tra i lavoratori più poveri".

“Certo – conclude Aldo Marturano – non possiamo che considerare positivamente che nel Governo qualcuno se ne stia rendendo conto e speriamo che l’incontro chiesto da Draghi con i sindacati il prossimo 12 luglio possa essere decisivo per trovare misure non più una tantum ma strutturali e definitive per affrontare i tanti problemi del mondo del lavoro. Per essere chiari: i duecento euro in più devono essere per tutti i mesi, non solo per uno. E bisogna farlo subito per dare risposte concrete ad un Paese in piena emergenza economica e sul ciglio della crisi sociale. Lotta alla precarietà, riforma fiscale nel segno della progressività, un'attenzione rivolta alle disparità di genere e anagrafiche sono temi che non si possono più rimandare e che coinvolgono una grossa fetta della popolazione. Questo appare evidente, senza dubbio nel nostro territorio, se consideriamo che il nostro servizio fiscale elabora circa un 20% dei 730 dell’intera provincia. Una veloce stima ci dice che qui da noi saranno più di 200 mila le padovane e i padovani che ricorreranno a questa misura. Sono tanti, troppi. Non è accettabile continuare ad ignorarli. Dovesse accadere, la nostra mobilitazione proseguirà e si intensificherà fin quando non otterremo i risultati che auspichiamo".

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